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Il Diario di Andrea: "Il mio servizio civile a Koplik"

"Quando ho deciso di svolgere il mio anno di Servizio Civile in Albania, conoscevo ben poco di questo Paese.

Joseph

"Mi chiamo Joseph e sono nato in Senegal, a Tambacounda. Proprio qui sono cresciuto e mi sono diplomato.

Rispetto ad altri ragazzi senegalesi posso ritenermi abbastanza fortunato visto che subito dopo il diploma ho potuto frequentare anche l’università. Terminati gli studi universitari ho iniziato a cercare lavoro e qui ho incontrato le prime difficoltà. Non riuscivo a trovare alcun tipo di impiego e dopo molte ricerche, senza successo, ho deciso di rischiare aprendo una mia attività. Mi sono lanciato, così, nel mondo della serigrafia e dei servizi di stampa, un ambito che mi piaceva particolarmente.

Per avviare la mia attività, che si chiama Espoir Multiservice, ho deciso però di spostarmi a Dakar dove ho vissuto fino al 2018, anno in cui ho fatto ritorno a Tambacounda. Da quando sono tornato ho iniziato a lavorare con le scuole e le associazioni finché non ho conosciuto il VIS, e questo incontro è stato fondamentale per la mia crescita professionale e imprenditoriale.

La collaborazione con il VIS va avanti da diverso tempo. Grazie a questa collaborazione sono riuscito a finanziare il mio progetto di specializzazione su tecniche di stampa specifiche e ricercate che mi ha permesso di sviluppare ancora di più la mia attività. Il mio ultimo lavoro svolto per il VIS è stato la stampa di oltre 200 tra t-shirt e polo per la Fiera del Lavoro Green che si è tenuta lo scorso novembre proprio a Tambacounda e che è stata organizzata dal VIS insieme ad OIM, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Il mio desiderio più grande, grazie anche al supporto del VIS, è quello di riuscire ad incrementare il lavoro della mia attività così da poter crescere e assumere persone, offrendo loro un lavoro e facendoli diventare miei collaboratori fidati."

Valorizzare e conoscere il territorio: formazione topografica per docenti e studenti

Nell'ambito del progetto NaturAlbania “GREEN coAL-ITion Sviluppo ecosostenibile per il capitale naturale montano-campagna albanese” e su iniziativa di AICS Tirana, si è svolta ad ottobre, nell'aula

"Betlemme SMART City - Sistema di Monitoraggio Ambientale e Rinnovamento Tecnologico nella città di Betlemme": al via la missione istituzionale con il VIS tra i partner del progetto

Una delegazione in rappresentanza dei 18 enti partner, tra cui il VIS, del progetto “Betlemme SMART City - Sistema di Monitoraggio Ambientale e Rinnovamento Tecnologico nella città di Betle

“Stop Tratta”: una mostra itinerante per sensibilizzare sul tema della migrazione irregolare 

A novembre, al Pastoral Centre di Sunyani in Ghana, il VIS ha inaugurato la mostra fotografica “Stop Tratta” con lo scopo di raccontare i rischi della migrazione irregolare e le op

“Peace, Dialogue and Sustainable Development: everything is connected” la conferenza a protezione delle comunità cristiane in Palestina 

Ad ottobre si è svolta presso l’università di Betlemme la conferenza “Peace, Dialogue and Sustainable Development: everything is connected”.  

Elettricisti contro il cambiamento climatico per un pianeta più verde 

Si è concluso con successo anche il secondo corso di formazione professionale per elettricisti, organizzato da VIS in collaborazione con il Don Bosco Technical Institute di Sunyani in Ghana.  

VIS e OIM insieme per la prima edizione della “Fiera del lavoro verde” a Tambacounda

Il 21 novembre ha preso il via la prima edizione della “Fiera del lavoro verde”.

Inauguarato in Ghana un centro di formazione e produzione di salsa di pomodoro biologica

Il Centro di formazione e produzione di salsa di pomodoro biologico è stato inaugurato dal VIS a settembre 2022.

Sarah

“Tutto è iniziato quando ho sentito un annuncio alla radio comunitaria in cui veniva promosso un corso del VIS per insegnare a produrre black soap. Dopo il corso mi sono organizzata con altre donne e, tutte insieme, siamo andate al grande mercato di Techiman per comprare gli ingredienti e iniziare a produrre il sapone nero in autonomia. In seguito abbiamo anche ricevuto ingredienti dal VIS e portato i prodotti finiti al magazzino di Berekum.

Da quel momento produrre e vendere black soap è diventato il mio lavoro principale; al momento lo faccio in autonomia e vendo i prodotti al mercato locale. Allo stesso tempo rimango in contatto con le altre donne del gruppo, perché sono un membro del consiglio direttivo della Bono Black Soap Women Association, l’associazione regionale che coordina le attività dei gruppi comunitari. Il mio ruolo è organizzativo, mi occupo ad esempio di far arrivare le comunicazioni a tutti i membri e di gestire la distribuzione di materie prime.

Il black soap, oltre a migliorare la mia pelle, che ora è liscia e senza imperfezioni, ha cambiato anche la mia condizione economica e la mia indipendenza. Prima dipendevo da mio marito per i soldi, ora invece ho maggiore autonomia. La vita dei miei figli è decisamente migliorata, con i primi guadagni ho infatti aumentato il capitale da investire nell’attività e ho potuto ampliare la produzione da 10 a 30 saponette per produzione. Inoltre, ho potuto comprare una terra a mio nome. Per me è stato un momento molto importante perché, per le donne ghanesi, è molto difficile riuscire a possedere un terreno, per me è il simbolo della mia autonomia. Inoltre ho potuto sostenere alcune spese mediche per mia sorella ricoverata in ospedale.

Ormai sono diventata abile nella produzione di sapone nero e molte giovani donne vedono in me una leader, ispirandole a diventare imprenditrici. Sono molte le richieste che ricevo per insegnare come si produce il black soap. Ora sto aspettando che il sapone venga ufficialmente riconosciuto dalle autorità ghanesi per avere finalmente l’abilitazione all’insegnamento.”

Il progetto da cui è nato la Bono Black Soap Women Association è stato possibile grazie al VIS, i partenr locali e internazionali e al contributo dell'Unione Europea e della Conferenza Episcopale Italiana che insieme hanno costruito una fitta rete di progetto in cui sono previsti corsi di insegnamento alla produzione di black soap, centri di produzione, un magazzino, supporto al marketing e micro finanziamenti per 1360 donne in condizioni di vulnerabilità.

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