Incontri con i giovani di Shkrel: poche opportunità ma tanta volontà

11 maggio 2017 - Nell’ambito del progetto “Buke, Kripe e Zemer” (Pane, Sale e Cuore) finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, VIS Albania grazie all’impegno dei suoi Agenti di Sviluppo Locale ha svolto una serie di incontri con i giovani dell’area di Shkrel, Nord Albania. La realizzazione di questa attività è nata dalla necessità di comprendere le esigenze ed i problemi dei giovani di Shkrel e creare un quadro delle loro prospettive per il futuro.

Gli incontri hanno mirato a dare una risposta alle domande inerenti alla massiccia emigrazione che coinvolge l’area, alle fasce d’età maggiormente interessate e alle necessità dei giovani.

EDUCAZIONE E FORMAZIONE: LE CHIAVI DELLO SVILUPPO

Negli ultimi anni è stato fatto un immenso lavoro per migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione dell’area attraverso lo sviluppo e la promozione delle risorse locali. Ma per avere uno sviluppo sostenibile dell'area è necessario che i giovani siano coinvolti attivamente. L'iniziativa intrapresa mira a incoraggiare e sostenere i giovani dell’area e far emergere da loro stessi le opportunità per non fargli scegliere la strada dell’emigrazione. I ragazzi si sentono senza un sostegno alle spalle e l’idea di lasciare la loro terra è troppo forte.

La mentalità di queste zone montane e remote, ormai anche abbandonate e dimenticate, si può cambiare solo attraverso l’educazione e la formazione, l’occupazione, l’attività delle piccole e medie imprese. I giovani con la loro mentalità aperta e volontà inesauribile possono fare molto.

L’area di Shkrel conta 14 villaggi, 6108 abitanti, 1400 famiglie e 390 sono giovani. Negli incontri abbiamo incontrato 220 giovani, tra questi 64 donne.

A Shkrel i giovani vivono in una grande assenza di sicurezza, un incentivo negativo che li incoraggia ad allontanarsi dal loro Paese d’origine. L’emigrazione dei giovani pare sia risultato anche della mentalità dei loro genitori che spesso li incoraggiano a partire, creando così una situazione tale che ostacola le iniziative individuali considerandole non produttive.

Questa situazione riflette chiaramente l’esigenza che hanno i giovani di essere supportati e sostenuti. È proprio questo che ci ha stimolato a svolgere numerosi incontri con lo scopo di conoscere meglio i giovani, la loro mentalità, le loro esigenze e le problematiche, e soprattutto di valutare le opportunità e le potenzialità che offre l’area, le sue carenze e bisogni.

POCHE OPPORTUNITÀ MA TANTA VOLONTÀ

Le opportunità che offre l’area non sono tante. A Shkrel si svolgono attività di agricoltura e allevamento. Negli ultimi anni grazie ai progetti del VIS si sono avviate attività per lo sviluppo del turismo sostenibile, promozione del territorio e delle sue peculiarità, la valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, sostengo ai piccoli produttori e prodotti tipici locali. Ma l'occupazione giovanile rimane ancora ad un livello molto basso.

Le carenze dell’area sono tantissime. L’istruzione e la sanità si trovano ad affrontare una serie di problemi: il livello di insegnamento e di servizi in queste istituzioni non è in linea con gli standard adeguati, questo dovuto alla mancanza di professionalità del personale e, a volte alla mancanza di strutture adeguate. Mancano le scuole professionali, gli asili nidi e le scuole materne, manca completamente l’industria di trasformazione agroalimentare, gli spazi ricreativi e sportivi per bambini e giovani, e manca l’acqua, una risorsa importantissima per la vita, che è assente nel 80% dei villaggi dell’area di Shkrel.

 GLI INCONTRI CON I RAGAZZI HANNO ARRICCHITO I NOSTRI AGENTI DI SVILUPPO LOCALE

Questa attività non ha potuto non influenzare anche noi. Nel nostro caso ogni difficoltà e problematica uscita fuori dall’incontro con i giovani l’abbiamo vissuta anche noi, perché’ è una realtà che conosciamo e affrontiamo ogni giorno. Siamo parte delle stesse difficoltà. Alla fine della giornata di lavoro, nonostante i risultati positivi del lavoro, ci siamo sentiti vuoti e preoccupati pensando alle difficili condizioni che affrontano i giovani nei propri villaggi.

E’ stato proprio questo che ha dato maggiore slancio al nostro lavoro, rafforzando in noi la convinzione e la volontà di trarre quanto più da questi incontri, perché questi giovani hanno bisogno di sostegno.

Vogliamo evidenziare che un importante risultato del nostro lavoro è la speranza che abbiamo suscitato in tantissimi giovani che abbiamo incontrato. Questa attività ci ha arricchito, ci ha fatto conoscere meglio l’area, gli abitanti, la comunità e ci ha reso più conosciuti in modo da rendere più fluida la nostra attuale attività e quelle che verranno svolte in futuro.

Martina Dedaj e Saida Hasaj