Accordo Italia - Libia: le preoccupazioni di VIS

9 febbraio 2017 - VIS esprime la propria preoccupazione in merito al recente accordo Italia - Libia sulla gestione dei flussi di migranti che partono dalla Libia e attraversano il Mediterraneo. Dichiara Nico Lotta, Presidente di VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo:

“Molti dei migranti che l’accordo chiama illegali in realtà sono persone in fuga da guerre e persecuzioni che hanno diritto alla protezione internazionale".

Il Memorandum d'intesa tra il Governo di Riconciliazione Nazionale dello Stato di Libia e il Governo della Repubblica Italiana ha tra i punti salienti citati la cooperazione:

  • nel campo dello sviluppo,

  • nel campo del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando,

  • sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia.

Nel preambolo del Memorandum le Parti si impegnano ad avviare iniziative di cooperazione in conformità con i programmi e le attività adottati dal Consiglio Presidenziale e dal Governo di Accordo Nazionale dello Stato della Libia, con riferimento al sostegno alle istituzioni di sicurezza e militari al fine di arginare i flussi di migranti illegali e affrontare le conseguenze da essi derivanti, in sintonia con quanto previsto dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione sottoscritto tra i due paesi, e dagli accordi e memorandum d'intesa sottoscritti dalle Parti.

Continua Lotta:

"Nel contrastare il traffico degli esseri umani bisogna colpire le organizzazioni di trafficanti ma allo stetto tempo tutelare i diritti delle vittime”.

Nell'articolo 2 si fa riferimento allo "adeguamento e finanziamento dei centri di accoglienza già attivi (...) usufruendo di finanziamenti disponibili da parte italiana e (...) dell'Unione Europea".

Prosegue Nico Lotta:

“L’adeguamento e finanziamento dei cosiddetti centri di accoglienza in Libia, Paese che non ha firmato il Trattato di Ginevra ed in cui la situazione politica non garantisce il rispetto dei diritti umani, non può essere la soluzione. Occorre, insieme al lavoro nei paesi di origine, ripristinare le vie regolari della migrazione ed il rilascio di visti per studio e lavoro: bloccare i flussi non impedirà le partenze, ma aumenterà i traffici irregolari favorendo la tratta di esseri umani”.

Leggi il testo completo del Memorandum.