"Adesso sono più forte": la storia di Nigo, Chol e Tsegereda

24 maggio 2016 - Nigo, Chol e Tsegereda sono il volto fiero, coraggioso e valoroso dell'Etiopia. Sono donne, madri e insancabili lavoratrici che ora, grazie a VIS e alla Fondazione Montalcini, si sentono più forti e affrontano la vita a testa alta. Il nostro operatore Armando le ha incontrare e ci ha raccontato la loro storia...

"È tardi nella città di Gambella, manca la luce ed il generatore ha smesso il suo fastidioso rumore. Tutto tace; da sotto la zanzariera, in questo silenzio irreale, ripenso alla giornata trascorsa e alle protagoniste che l’hanno caratterizzata.

Prima di iniziare il mio raconto, devo precisare che negli ultimi mesi la situazione a Gambella, zona ovest dell'Etiopia, non è stata facile: gli Anuak ed i Nuar, etnie rivali, da sempre abitanti di questa zona del corno d’Africa (tra Etiopia e Sud Sudan), hanno ripreso le ostilità, per cui il clima che si respirava in città non era dei migliori; la situazione è peggiorata quando nelle rappresaglie è stata coinvolta anche la restante parte della popolazione, i cosiddetti Hilanderad, la gente delle montagne, a causa di uno spiacevole incidente stradale che ha coinvolto un autista Hilander e due persone di etnia Nuer.

A Gambella il VIS opera con i Salesiani portando avanti diversi progetti legati alla formazione professionale, all’acqua ed alla formazione ed emancipazione delle donne.

Uno dei progetti finanziato dalla Fondazione Montalcini, si basa proprio su questo: garantire una formazione economico-professionale alle donne, fornendo loro gli strumenti che permettano loro di avviare un’attività tale dai garantire un reddito per se e per la propria famiglia.

Le protagoniste della storia che leggete sono proprio loro, Nigo, Chol e Tsegereda; grazie all’organizzazione ed alla partecipazione al corso di “introduzione al mercato del lavoro e contabilità di base”, 84 donne, di diversa estrazione sociale e appartenenti indiscriminatamente alle tre diverse etnie, hanno beneficiato del corso.

Durante la missione di monitoraggio del progetto, abbiamo avuo modo di conoscere meglio queste donne, intervistandole una ad una; abbiamo così scoperto che tutte avevano un lavoro, ma non comprendevano bene la dinamica della contabilità. Accadeva, dunque, che rivendessero la merce ad un prezzo inferiore di quello di acquisto, perdendo così denaro.

La creazione di cooperative, in genere composte da 3 persone, ha permesso loro di sostenersi l’un l’altra nei momenti difficili, alleggerire il lavoro e, cosa non indifferente, accedere al credito a loro offerto, che ha permesso di iniziare le attività.

Personalmente ho notato negli occhi di Nigo, Chol e Tsegereda una luce particolare, che sembrava lanciare un messaggio del tipo: “adesso si che son più forte, come donna e come madre, adesso possiamo giocare, non proprio ad armi pari, ma con un vantaggio in più contro una vita, che a volte, risulta essere dura come non mai”.

Stringendo loro la mano, dopo aver posato fiere dietro la loro attività, le ho salutate, augurando loro un grande in bocca al lupo per le prossime sfide che le attenderanno.

Un grande ringraziamento va alla Fondazione Montalcini che, con il suo contributo, ha permesso che tutto ciò fosse possibile ed ai Salesiani di Gambella, con Padre Tesfay e Surafel in prima linea, che riescono sempre a portare un sorriso la dove la vita risulta essere dura, ma a volte si manifesta con gradite sorprese.

Con il ricordo di questa incredibile giornata e con il sorriso di quelle donne fiere impresso nella mente, mi rintano sotto la zanzariera e mi abbandono al sonno, pronto per una nuova giornata a Gambella."

 

Armando Bufardeci

Country Representative VIS Ethiopia