Angola, il teatro per ricominciare a vivere

16 settembre 2015 - Vi presentiamo l’evento “TestemunARTE: um teatro para mudar”, una delle tante iniziative del progetto “La Strada per la Vita” raccontata da Leonardo, giovane volontario in Servizio Civile.

Sono le ore 11.00 di domenica 13 settembre 2015, una soleggiata domenica mattina, e ci troviamo a Casa Magone, la Casa di Accoglienza per ragazzi di strada a Mota, quartiere periferico di Luanda, la capitale dell’Angola. Nel refettorio ci sono circa 60 ragazzi tra i 10 e i 15 anni che stanno aspettando l’inizio dello spettacolo organizzato nell’ambito del progetto “La Strada per la Vita!”, cofinanziato dall’Unione Europea e dalla CEI, mentre gli “attori” sono in uno stanzino adiacente. Si stanno preparando a questa importante rappresentazione.

Sono nervoso, è da circa 2 mesi che lavoriamo a questa giornata; all’inizio è stato difficile trovare il tempo per riunire tutti i ragazzi, pensare a come realizzare la rappresentazione, scriverla e poi provarla. Ma ci siamo.

Inizio a presentare l’attività, chi siamo, cosa facciamo e perché lo facciamo e lascio la parola a Noè, un ragazzo che mi ha aiutato moltissimo per rendere possibile tutto ciò.

In un silenzio di tomba fa la sua comparsa sul palco il primo ragazzo, Marcelino. Inizia a cantare una canzone scritta da lui che parla di come la vita sia difficile ma, se confidiamo in Dio e ci lasciamo aiutare dalle persone che ci vogliono bene per quello che siamo, tutto è possibile.

Applausi.

Entra il secondo ragazzo, Marco, e legge una poesia scritta da lui. Parla della sua storia, di come è passato dalla strada alla vita.

Applausi.

Poi ecco il momento che tanto aspettavamo. Lo spettacolo teatrale!

In scena ci sono Antonio, Marcolino, Francisco, Pedro e Cadiesh. Il teatro è molto semplice; sono loro che raccontano di quando erano più piccoli, e quando in strada hanno conosciuto il progetto Don Bosco. Dura solo 12 minuti, ma riescono a trasmettere tutto. Si vede la parte in cui vivevano drogati in strada, il contatto con una via possibile, il cambiamento poi nei vari centri della rete salesiana, e in fine il ritorno alla vita una volta usciti dal centro di Formazione Professionale di Kala-Kala. Concludono facendo bella mostra del diploma che hanno ottenuto e dei vari attrezzi che contraddistinguono la professione appresa (saldatore, elettricista, carpentiere ecc..).

Applausi, tanti applausi!!!

Finito il teatro i ragazzi iniziano a parlare, e danno testimonianza della loro vita, del cambiamento che c’è stato in essa. Tutti loro vengono da vita di strada o da famiglie con genitori alcolizzati.

Parlano di come hanno riiniziato a vivere grazie allo studio, alla formazione professionale e a tutto l’appoggio che hanno ricevuto dal progetto, dai Salesiani, dai tanti volontari ed operatori del VIS. Raccontano a questi 60 ragazzi che adesso si trovano in una situazione di difficoltà come la vita non finisce sul bordo di un marciapiede, ma di come tante volte, svoltato l’angolo, si apra a nuove possibilità, che se sfruttate per il meglio possono cambiare per sempre la nostra esistenza.

Ovviamente la testimonianza finisce con un altro giro di applausi, ma questa volta applausi veri, applausi del cuore che vogliono dare il giusto merito a questi ragazzi, che oltre ad avercela fatta, hanno lavorato 2 mesi per dimostrare ad altri loro fratelli che si può fare, che la vita.. vale la pena viverla!