Con il Papa a Tirana. Il racconto di come abbiamo accolto Francesco nella terra delle aquile

22 settembre 2014 - Ieri Tirana, e con essa tutta l’Albania, si è fermata per accogliere con gioia e calore Papa Francesco. Per l’Albania è la seconda visita di un Papa dopo quella del 1993 di Giovanni Paolo II. E anche noi eravamo li.

Già dalla sera prima la piazza di Madre Teresa era pronta per l’evento, animata da gruppi di giovani e famiglie che incuriositi assaggiavano il clima di eccitazione che si poteva respirare in tutta la città. Un’energia positiva, un’energia giovane, un’energia piena di speranza.

Anche il VIS era presente, con un gruppo di giovani del Kelmend scesi alle 2 del mattino (la strada dal Klemend a Tirana dura infatti 5 ore) per prestare servizio come volontari durante la Messa. La fatica non si sentiva e nemmeno la pioggia, che poco dopo l’inizio della celebrazione ha iniziato a scendere abbondante.

Le parole del Papa, sia durante il saluto alle autorità, che durante l’omelia, hanno colto con affetto e gratitudine lo spirito dell’intero popolo albanese, che ha saputo superare le differenze religiose e i tanti anni di persecuzione.

L’Albania è stata definita come “terra di eroi e di martiri”, un esempio da seguire anche per gli altri paesi, in cui il rispetto, la fiducia e la condivisione tra le religioni non è solo possibile ma anche praticabile. Ed è questa la vera base per la pace, precondizione per uno sviluppo armonioso a disposizione di tutti, per mirare alla globalizzazione della solidarietà e ad un maggior rispetto del creato.

VIS in Albania con il progetto Buke, Krype e Zemer accoglie l'invito del Papa lavorando perchè lo sviluppo economico dell'Albania coinvolga anche le famiglie rurali più povere e lontane dai centri economici più importanti.

Papa Francesco ha ringraziato l’Albania per il suo esempio, augurandole di continuare a far spazio alla speranza. E la speranza è personificata dall’aquila, simbolo del paese e della sua rinascita: “Dio vi ha sollevato su ali d’aquila” e l’aquila non dimentica il proprio nido, ma vola alto, così come è stato augurato a tutto il popolo presente. Perché l’Albania è un popolo giovane, “e dove c’è giovinezza, c’è speranza”.

La Messa si è conclusa con l’invocazione a Maria, Madre di Buon Consiglio, particolarmente cara a tutto il popolo albanese e il cui santuario si trova nella città di Scutari.

Anna Carboni

Volontaria Internazionale in Albania