Ancora troppe vittime tra i bambini indigeni per mancanza di cibo

Diciassette bambini appartenenti alla popolazione indigena xavantes sono morti per denutrizione tra l’inizio del 2006 e gennaio di quest’anno; lo riferisce la Fondazione nazionale dell’indio (Funai, ente governativo), precisando che le morti si sono verificate nella zona di Alto do Boa Vista (1.100 chilometri da Cuiabá, capitale dello Stato del Mato Grosso).

L’ente governativo ha ricordato che gli ultimi decessi per denutrizione registrati tra i bambini xavantes furono sei casi tra gennaio e febbraio del 2005. La tragedia sarebbe la conseguenza, secondo il Funai, di una disputa in atto tra 680 nativi xavantes e i ‘posseiros’ (contadini poveri che occupano terre del demanio o non produttive) sul possesso di 175.000 ettari di terra che l’ente governativo nel 1998 demarcò come terra indigena.

Gli xavantes sono costretti a vivere su 30 ettari di terra insufficienti per dedicarsi alla raccolta di frutti della foresta, loro prima fonte di sostentamento, mentre 3000 posseiros occupano con piccoli appezzamenti coltivati la parte restante del terreno disputato.

Secondo informazioni raccolte dalla Funai, dei 160 bambini xavantes 60 sono denutriti e 17 rischiano la vita. Gli aiuti alimentari governativi, inoltre, si sono dimostrati insufficienti. Il tasso di mortalità infantile tra gli xavantes è di 235 su 1000 nati vivi (oltre il 23%): nove volte più alto dell’indice nazionale.

Sul problema del sostegno alle comunità native, la cui autosufficienza alimentare basta sulla raccolta è sempre più minacciata dall’estendersi dell’agricoltura, è intervenuto oggi anche il Consiglio indigenista missionario (Cimi) che ha denunciato un taglio degli aiuti alimentari dal governo del Mato Grosso do Sul verso 8000 nativi guaranì e caiuá, che nel 2005 persero 15 bambini a causa della denutrizione e uno nel 2006.

Fonte: BF, MISNA