A Bujumbura assassinato il Generale Adolphe Nshimirimana

4 agosto 2015 - Il Generale Adolphe Nshimirimana, capo dell’intelligence del Burundi e alleato chiave del Presidente Pierre Nkurunziza, è stato assassinato nella capitale Bujumbura nella tarda mattinata di domenica 2 luglio. Secondo fonti ufficiali burundesi citate da Jeune Afrique, l’ufficiale è stato ammazzato a colpi di razzi anticarro sparati contro la sua auto.

Gli eventi di Bujumbura sono preoccupanti. Il rinnovo del mandato presidenziale a Pierre Nkurunziza in elezioni fortemente contestate e considerate poco credibili e trasparenti dalla comunità internazionale ed il successivo omicidio del temuto Generale Adolphe sono due segnali che non fanno certamente ben sperare.

Ci sono diversi scenari che si potrebbero aprire in seguito a questi avvenimenti, e la buona parte di essi prevedono l’utilizzo massiccio di armi ed il rischio tangibile che il Burundi precipiti nuovamente nella guerra civile che, seppur non presentata e vissuta come conflitto etnico dalla popolazione, sarebbe comunque foriera di un’ulteriore tappa di arresto del processo, già estremamente fragile, di sviluppo del Paese. Il governo del CNDD-FDD appare comunque menomato e meno forte, vista la divisione interna al partito, ed il probabile stop ai finanziamenti della cooperazione allo sviluppo (che oscillano tra il 50 ed il 60% del budget pubblico burundese, con aiuti sostanziali ai settori chiave come educazione e salute) porterebbe alla paralisi del piccolo paese dell’Africa Centrale, soprattutto nei servizi sociali, educativi e sanitari di base.

Quale l’uscita? Un processo di riconciliazione nazionale e di condivisione del potere cui nessuna delle parti sembra intenzionata pensare.

In questo contesto, il VIS continua la sua opera: dal  2001 è presente a Bujumbura  collaborando con i Salesiani per promuovere la Citèdes Jeunes Don Bosco. Essa ospita un Centro di Formazione Professionale (CFP), una comunità per bambini di strada, un oratorio e dei laboratori di produzione. Nel 2011, inoltre, in collaborazione con le Sorelle della Carità sotto la protezione di S. Vincenzo de’ Paoli, il VIS ha aperto una casa famiglia per bambine di strada e vittime di violenze.