Non solo commercio: quando dei “cervelli” si fa ricchezza

Dopo aver destabilizzato tutti i mercati mondiali con la sua merce a basso costo, l’Oriente torna a farsi sentire.Non stiamo parlando più della Cina dalle T-shirt a 2 euro o dalle borse di imitazione a 5 ma di un paese che sta cambiando faccia puntando sulla risorsa più grande che possiede: la nuova generazione.

Campus Universitari di alto livello professionale con un’offerta formativa estremamente eterogenea si avviano ad essere una delle realtà più promettenti per i giovani studenti cinesi: Pechino si sta preparando ad assumere le vesti della Cambridge d’oriente.

Da un lato all’altro dell’oceano l’obiettivo rimane lo stesso: offrire la migliore istruzione internazionale, le strutture più adeguate, un titolo accademico riconosciuto nel mondo e un intero corso di laurea in lingua inglese.

Anche la vicina India si sta dando da fare. Si stanno diffondendo sempre più programmi universitari che prevedono scambi accademici con università europee e americane, al fine di favorire una crescita culturale e formativa degna di rispetto.

Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che gli studenti stranieri sono una notevole fonte di guadagno per il paese che li ospita: di questo ben saprebbero dirci USA e Gran Bretagna da anni mete esclusive dei più benestanti studenti di “buona famiglia”.

Potremmo parlare di un’inversione di cervelli? Forse! Ma una cosa è certa l’Europa ha bisogno di uscire dal suo letargo e rendersi conto che sta diventando il fanalino di coda di un pianeta lanciato a grande velocità verso un rinnovamento impietoso.

Si accettano scommesse, ce la farà?

 

Debora Sanguinato