Emergenza Madagascar: al lavoro per arginare i danni del ciclone Chedza. La lettera da Ambanja

1 febbario 2015 - Il Madagascr è stato colpito dal ciclone Chedza. Forti e incessanti piogge si sono abbattute su villaggi, ora isolati, sulle strade rendendole inagibili, sui campi, rovinando le coltivazioni. Ieri abbiamo ricevuto questa lettera della comunità salesiana di Bemaneviky e del Vescovo di Ambanja in merito alla situazione e la condividiamo con tutti. Abbiamo attivato una raccolta fondi speciale a sostegno delle comunità colpite. Vi invitiamo a donare anche un piccolo contributo. Come fare? clicca qui 

Nella lettera trovate anche le foto dei villaggi colpiti. 

Ambanja 31 gennaio 2015

Festa di don Bosco

Carissimi  amici,

Siamo i Salesiani dell’opera Salesiana di Bemaneviky e il Vescovo Salesiano di Ambanja. Anzitutto un caro saluto di ogni bene per tutti voi. Soprattutto in questo giorno della festa di don Bosco.

Non sappiamo se le notizie sono arrivate da voi, ma crediamo che i mass-media ne debbano aver parlato. Si tratta del Ciclone Chedza.  In breve come sono andati i fatti:
Nella seconda settimana di Gennaio in tutto il Madagascar il nome più pronunciato è stato quello di CHEDZA: è il nome che è stato dato a un ciclone che ha attraversato per quasi una settimana il centro del Madagascar, ma che ha avuto influenza in quasi tutta l’isola. 
Anche la zona nord non è stata risparmiata. 

Nel suo passaggio il ciclone non ha portato molto vento ma ha portato molta pioggia.
I danni principali sono alle coltivazioni: i campi di mais e di riso sono completamenti allagati e crediamo che il raccolto sia compromesso. La conseguenza sarà una forte carestia per tutta la regione.

La strada è completamente rovinata: i prodotti che venivano dalla città (zucchero, olio, farina,, legumi ect... ) non possono arrivare nei villaggi. Nei nostri mercati non si trova niente, oppure i prezzi sono saliti alle stelle. Temiamo che – se la pioggia continua o ci sia qualche altro ciclone – i villaggi restino isolati per diversi mesi...

Le zone più basse sono state inondate e l’acqua e il fango sono entrati nelle case: tanto materiale rovinato, diverse case rischiano di crollare...
Le acque (e il fango) si sono riversati nei pozzi: le malattie (soprattutto tifo...) ne saranno la conseguenza più evidente... 

L’acqua e il vento sono stati sempre amici del contadino, ma durante questi giorni sono stati i nemici a cui bisognava soccombere e arrendersi. 

Un proverbio malgascio dice che la saggezza dell’uomo sta nel rimettersi in piedi dopo essere caduto. Ed è questo che tutti abbiamo fatto. Tutti si son messi al lavoro per cercare di rimettere a posto qualcosa: il tetto, puntellare dei muri, rifare qualche infisso…

Ma la grande sfida è stata il rimettere in piedi le risaie, i campi di mais et le coltivazioni. Dove il riso (o altre coltivazioni) è stato sommerso dall’acqua per diversi giorni, bisogna veramente ricominciare da capo.  Tante famiglie sono state obligate a ripiantare il riso o il mais...
 

Tutti i villaggi hanno avuto i loro danni ed ogni famiglia è stata messa a dura prova. Evidentemente i poveri e i più deboli hanno sofferto maggiormente.

Temiamo malattie che si diffondano... 

Il Comitato della Caritas del nostro distretto missionario ha subito mobilizzato i suoi vari settori. Sono stati distribuiti viveri, medicine, vestiti… 
Abbiamo ricevuto richieste di aiuto da parte di centinaia di famiglie.
Evidentemente è difficile calcolare per ora a quanto ammontano i danni di ogni famiglia.
Mentre gli aiuti urgenti continuano a darsi ora stiamo cercando di vedere come aiutare le famiglie più colpite, soprattutto quelle che hanno perduto o le coltivazioni o altri beni.

Per più di dieci giorni abbiamo avuto piogge abbondanti. Poi per due giorni abbiamo visto le nuvole aprirsi e spuntare il sole. Speravamo tanto, ma subito dopo la pioggia è continuata a cadere... Anche oggi...

Abbiamo una ventina di nostre scuole disseminate nei villaggi più distanti. Già ci arrivano notizie che in alcune parti ci sono stati dei danni.

Per adesso non stiamo pensando alle riparazioni di queste scuole (lo faremo in seguito, quando tutto sarà un po’ più calmo), invece stiamo cercando di venire incontro alle numerosime famiglie e persone colpite. 

Un saluto a tutti e un ricordo reciproco nella preghiera.

Mons. Rosario Saro Vella sdb  e    Don Giovanni Corselli
Vescovo di Ambanja                        Direttore di Bemaneviky