Etiopia, con il progetto SINCE 115 giovani impegnati nella produzione di mascherine in Tigray

21 maggio 2020 - Il 13 marzo 2020 il primo caso di COVID 19 è stato annunciato dalla ministra della salute etiope, Lia Tadesse. Le aziende etiopi non si sono fatte trovare impreparate. Dopo pochi giorni, tre grandi aziende tessili della regione Tigray, a nord del Paese, hanno parzialmente riconvertito la produzione per la realizzazione di mascherine.

 

Anche i beneficiari del progetto DEAL sono stati coinvolti in questa attività. Il  progetto, che rientra nel programma SINCE-Stemming Irregular Migration in Norther and Central Ethiopia finanziato dall’Unione Europea tramite l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba, é implementato dal VIS in consorzio con altre ONG locali ed internazionali nella Regione Tigray. Avviato nel novembre 2017 e prossimo alla conclusione, prevista ad agosto 2020, il progetto DEAL si pone come uno degli obiettivi principali l’aumento dell’occupabilità di giovani e donne vulnerabili attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo.

 

Il tessile è uno dei settori di formazione cardine della Regione che, rispetto alle altre, presenta una maggior concentrazione di aziende straniere e locali. All’interno del progetto 531 studenti (di cui 392 ragazze) hanno completato con successo il percorso di studi e molti di loro sono stati inseriti nell’organico delle diverse imprese tessili presenti sul territorio. Di questi, 115 giovani sono ad oggi impegnati nella produzione di mascherine in quattro aziende: DBL Group, Velocity Apparelz Production, MAA Garment e M&Y Private Garment Factory. Le mascherine, oltre ad essere distribuite all’interno delle aziende (che in totale contano circa 6000 lavoratori) vengono vendute sul mercato locale.