La "camminata" che porta i bambini di Luanda lontano dalla strada

Grazie anche al VIS in Angola un passo dopo l’altro percorriamo la nostra “Camminata” su un terreno difficile, ma non impossibile

Il 23 giugno 2017 si è tenuta una Tavola Rotonda per raccontare le storie a lieto fine, condividere buone pratiche, riflettere assieme sul Progetto Educativo-Pedagogico per il Reinserimento di Bambini e Adolescenti di Strada in Angola

I Salesiani di Don Bosco in Angola ed il VIS hanno organizzato una tavola rotonda sull’ “Advocacy per la Protezione di minori in sutuazioni di rischio”. L’evento è stato un’ottima occasione per presentare il Manuale Projecto Educativo-Pedagógico para Reinserção de Crianças e Adolescentes de e na Rua” (Progetto Educativo-Pedagogico per il Reinserimento di Bambini e Adolescenti di e in Strada, realizzato nel corso del programma “La Strada per la Vita” cofinanziato dalla Delegazione dell’EU in Angola, il MAECI e la CEI, e del progetto “Co-Partners in Development” cofinanziato dall’Unione Europea), nel quale vengono spiegate dettagliatamente tutte le tappe per percorrere un cammino di (ri)educazione e reinserimento nella società, le attività e i centri gestiti dal VIS e dai Salesiani di Don Bosco, oltre ai valori e alla metodologia adottata dagli educatori e dagli operatori che accompagnano i ragazzi durante tutta la loro “camminata” (Percorso socio-educativo intrapreso dai bambini che lasciano la strada per cominciare una nuova vita nei centri di accoglienza del VIS) .

Al seminario hanno partecipato circa 150 persone, appartenenti a Istituzioni internazionali come La Delegazione dell’Unione Europea in Angola e UNICEF, oltre che governative, di cui esponenti del Tribunale Minorile, personale dell’Istituto Nazionale per l’Infanzia (INAC), del Ministero dell’Istruzione, del Ministero dell’Assistenza e della Reintegrazione Sociale (MINARS) e della Polizia di Stato, oltre a numerose Organizzazioni della Società Civile del Paese, partner del VIS, tra cui la Fondazione Arte e Cultura, impegnata in numerose attività per ragazzi di strada, l’associazione di volontariato VUCAN (volontariato dell’Università Cattolica di Angola), esponenti dell’Istituto di Scienze Religiose in Angola (ICRA) e dell’Istituto Superiore di Servizio Sociale (ISSS), rappresentanti di alcuni centri di accoglienza per minori a rischio, come “CACAJ”, “Lar Kuzola”, “Pequena Semente” e “Horizonte Azul”, infine alcune Organizzazioni internazionali con cui il VIS collabora, in paticolare SamuSocial International e CUAMM.

PERCHÉ I BAMBINI VIVONO PER STRADA?

Le riflessioni effettuate durante la mattinata sono state rivolte tutte al tema della protezione e dell’assistenza ai minori in situazione di rischio, in particolare per quelli in condizione di strada. Grazie agli interventi svolti dai rappresentanti dell’INAC, del Dipartimento di Prevenzione della Criminalità Giovanile del SIC (Sistema di Investigazione Criminale), della Delegazione dell’Unione Europea in Angola, dei Salesiani e del VIS è stato possibile approfondire il tema in tutte le sue sfaccettature. La tematica affrontata da Adjaime De Freitas Cadete – Coordinatore della Rete Salesiana - su “Come comprendere e aiutare a nobilitare la vita dei bambini che vivono per le strade di Luanda” ha illustrato con chiarezza e semplicità quali sono le effettive condizioni di vita dei ragazzi che popolano le vie della città, quali sono le motivazioni che li spingono a lasciare il nido familiare e qual è la proposta d’aiuto offerta dalla Rete Salesiana. Ad integrare gli aspetti trattati dal Coordinatore della Rete Salesiana sono state le parole del rappresentate dell’INAC, Paulo Kalesi, il quale ha spiegato il “Sistema di protezione infantile per i bambini di strada” previsto dal Governo Angolano.

Si è riflettuto, pertanto, non solo sullo stato di rischio dei minori per strada, ma anche sulle situazioni familiari che essi vivono e da cui sentono il bisogno di allontanarsi. È emerso che la maggior parte d’essi abbandoni la propria casa a causa di legami e relazioni deboli e frammentate all’interno della propria famiglia d’origine, spesso “ricostruita” e caratterizzata da una situazione economica molto instabile e precaria. Si è giunti dunque alla conclusione che il lavoro svolto dal VIS in materia deve essere costantemente affiancato, integrato e condiviso con le altre Istituzioni e Organizzazioni che si occupano di tutela e protezione dei diritti dei minori in Angola.

Ed è proprio il tema dei Diritti Umani e dell’Infanzia che ha visto protagonisti i ragazzi dei Centri d’accoglienza, i quali hanno dato una loro personale interpretazione del tema posando per alcune fotografie, esposte durante la mattinata, e collaborando alla realizzazione di un video, in cui hanno espresso le loro idee sull’argomento.

Dalle voci di due ex-bambini di strada e dalle esibizioni musicali di alcuni ragazzi residenti presso la Casa Mamã Margarida (Centro di seconda accoglienza per ragazzi di strada) è stato, infine, possibile mostrare una luce di speranza. Le testimonianze riportate hanno toccato il cuore di tutti i presenti, motivando ancora di più il lavoro di tutti coloro che ogni giorno camminano affianco ai ragazzi che vivono adesso nei Centri d’accoglienza.