La parola agli studenti: Intervista a Matteo Marullo Reedtz, studente del corso on line in Ambiente e Cooperazione Internazionale, edizione 2017

17 gennaio 2018 - Abbiamo fatto qualche domanda a Matteo, ex-studente del corso on line in Ambiente e Cooperazione internazionale, per comprendere meglio la sua esperienza e quanto questo corso sia stato utile all’aggiornamento del suo profilo professionale di esperto ambientale.

 

Hai partecipato all’edizione 2017 del corso online VIS “Ambiente e Cooperazione Internazionale”, con le sue molteplici componenti lezioni d’aula virtuale / laboratori / esercitazioni di gruppo / workshop finale a Roma. Per quale motivo hai deciso di iscriverti?

 

Sono da sempre stato appassionato alle tematiche ambientali ed è per questo che mi sono iscritto e laureato in Ingegneria Ambientale. Allo stesso tempo il mondo della cooperazione mi ha sempre attratto ma non sono mai riuscito a conoscerlo e a viverlo in maniera approfondita. La scoperta di questo corso mi ha da subito attirato per la possibilità di unire queste due passioni e scoprire se c’era il modo di farle interagire tra loro.

 

Quali sono state le caratteristiche del percorso formativo che ti hanno colpito?

 

In primis l’alta competenza ed esperienza del docente, prof. Massimo Zortea, che unite alla sua passione e determinazione per la materia, hanno da subito creato grande entusiasmo ed interesse nella classe. Il programma inoltre è stato molto ricco e completo ed è riuscito a coprire tutte le tematiche ambientali più impattanti a livello globale (dal cambiamento climatico, al trattamento acque, all’inquinamento marino, alle nuove linee guida a livello comunitario CAP 2030, etc..), dando poi agli studenti la possibilità di approfondire ogni singolo argomento con una ricca raccolta di articoli, ebook, manuali, saggi, etc..

 

Pregi e difetti: che cosa ti sembra abbia funzionato e cosa invece miglioreresti?

 

Sicuramente ha funzionato il fatto di creare una classe con competenze trasversali su tematiche ambientali e non, tali da rendere il gruppo molto eterogeneo. Fondamentale inoltre la partecipazione di molti stranieri (la metà degli iscritti) provenienti direttamente dai progetti in campo, che ha reso il corso non solo molto pratico su reali problematiche ambientali del territorio, ma ha portato un tocco di internazionalità davvero unico.

Infine sono rimasto molto colpito da come un corso online potesse creare un tale coinvolgimento sia nei momenti di lezione nell’aula virtuale, sia nel lavoro di gruppo. Era un po’ la mia preoccupazione iniziale, non avendo mai fatto corsi a distanza, ma la tecnologia utilizzata e l’impostazione del lavoro non ha di fatto creato nessun tipo di ostacolo o barriera.

Il programma di contro è molto serrato e soprattutto le esercitazioni abbastanza impegnative in termini di tempo da dedicarci, gestibili per i Working Group in cui tutti riescono a dare disponibilità di tempo e di impegno, molto difficile in caso contrario (causa anche i differenti fusi orari tra i partecipanti) e diventa problematico concludere in maniera accurata le singole esercitazioni, stando nei tempi, e riuscendo parallelamente a mantenere il ritmo di studio per le lezioni e letture correlate (ovviamente parlo per chi, lavorando, non può dedicarcisi a tempo pieno). Allungherei quindi i tempi tra un’esercitazione e un’altra e in generale quindi la durata del corso.

 

Matteo, sei ingegnere ambientale, con esperienza tecnica nel campo della gestione rifiuti industriali e in sistemi di certificazione. In che cosa il corso Ambiente e Cooperazione Internazionale ti è stato utile?

 

Il corso mi ha permesso soprattutto di vedere come gli impatti ambientali non solo generano problematiche di tipo “ecologico” ma si portano dietro una serie di impatti sulle comunità di tutt’altro tipo (migrazioni, carestie, carenze sanitarie, etc..) che non sempre pensiamo siano così direttamente collegabili a cause ”Ambientali” in senso stretto come le intendiamo comunemente, e quindi come sia importante valutare e inserire aspetti ambientali all’interno di qualunque progetto di cooperazione. Allo stesso tempo ho potuto vedere come la comunità internazionale stia cercano di muoversi e quali obiettivi a medio e lungo termine si sia data per poter trovare delle soluzioni.

 

Pensi di continuare il tuo percorso formativo su ambiente e cooperazione internazionale?

 

Si, spero di poter continuare la formazione in questo campo e a tal proposito mi piacerebbe molto approfondire le tecniche di Progettazione, in modo da riuscire a unire le competenze tecniche finora acquisite con la mia esperienza professionale nel campo ambientale e quelle imparate in questo corso, il tutto per poter dare una mano nella scrittura/redazione/verifica di progetti di cooperazione.

 

Consiglieresti il corso ad un collega o ad un amico? Perché?

 

Si l’ho consigliato a vari amici e colleghi perché penso sia un corso di alto livello, con lezioni e approfondimenti di tipo universitario, che tratta tematiche molto attuali e interessanti. Per chi si occupa di Ambiente è veramente il modo per poter vedere in maniera concreta come, soprattutto in contesti difficili, l’analisi e lo studio degli aspetti e impatti ambientali, e la messa in campo di tecniche di intervento o misure di mitigazione e compensazione, siano di primaria e vitale importanza.

 

 Se dovessi riassumere il corso in una parola, come lo definiresti?

 

Appassionante

 

 

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