Il Benin è classificato tra i 35 paesi più poveri al mondo con un indice di sviluppo umano di 0,435, un Pil procapite di 1.500 US$ e una durata media della scolarizzazione di 3,5 anni (dati UNDP 2010); la popolazione conta 8.865.000 abitanti di cui più del 50% sotto i 18 anni.
L’insicurezza alimentare è un fenomeno cronico nel paese in quanto collegato a problemi strutturali quali la scarsa produttività agricola e il limitato potere di acquisto, inoltre la scarsità di cibo si accentua in periodi critici dell’anno in cui, con l’allontanarsi dalla stagione della raccolta, le scorte alimentari si assottigliano. Le zone rurali sono le più soggette a questo problema perché in esse si concentra la maggior parte di quel 51,6% della popolazione investito dalla povertà estrema: si stima che un terzo delle famiglie rurali non sia in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale minimo (2.400 chilocalorie / giorno / persona) nonostante la predominanza delle spese per l’alimentazione (46,3%) nel budget familiare.
Il progetto di We Worl Intervita mira a migliorare lo stato nutrizionale dei bambini 0-5 anni dell’area di intervento (10 villaggi selezionati nei Dipartimenti Plateau e Ouémé) e a livello nazionale grazie al rilancio della fabbrica di farine iperproteiche e vitaminizzate UBETA sita in Porto Novo e mira altresì a migliorare le condizioni di apprendimento dei bambini di 10 scuole materne ed elementari con l’avvio di un servizio di mensa scolastica nelle materne, l’organizzazione di corsi di educazione nutrizionale rivolti a genitori e insegnanti e la costruzione di due moduli da 3 aule l’uno in 2 scuole selezionate fra le 10 beneficiarie.
L’impianto produce due alimenti per i bambini:
Le materie prime (mais, sorgo, soia) e le manifatture (sacchetti, confezioni e altri materiali d’imballaggio) sono prodotte in Benin. I prezzi dei due prodotti sono piuttosto bassi per garantirne l’accesso alle fasce più povere della popolazione.