Paesi di intervento: Palestina

  • IL CONTESTO

Il popolo palestinese vive una condizione unica nel contesto mondiale, dovuta allo stato di guerra che affligge il Paese da circa 60 anni e alla condizione di occupazione militare imposta al suo territorio. Tali fattori e le forti restrizioni imposte alla libertà di movimento della popolazione determinano difficile condizioni di vita per la popolazione e colpiscono la già debole economia locale, con pesanti risvolti in termini di qualità della vita e delle condizioni di salute generali, particolarmente accentuati per donne, giovani e bambini.

 

  • IL PROGETTO

Il progetto del VIS mira a valorizzare e promuovere la biodiversità delle viti autoctone della Palestina. La vite ha una storia millenaria in Palestina e le varietà censite localmente si sono rivelate uniche nel panorama mondiale e mai studiate finora. Il progetto punta - attraverso la ricerca scientifica - a migliorare la produzione viticola, a salvaguardare i terreni degli agricoltori locali, a migliorare le loro conoscenze e competenze, a produrre vino dai vitigni autoctoni. Il progetto ha come fulcro la cantina salesiana di Cremisan (Betlemme), nata nel 1885.

 

  • I RISULTATI AD OGGI

I primi vini prodotti con le uve autoctone hanno dato degli ottimi risultati: si tratta di due bianchi (Hamdani – Jandali e Dabouki) e un rosso (Baladi), usciti per la prima volta dopo la vendemmia 2009. La produzione sta migliorando di anno in anno, portando alla luce le potenzialità finora inespresse dell’agricoltura palestinese.

 

  • I RICAVI

I ricavi della vendita del vino sono utilizzati per coprire i costi per la formazione professionale di giovani vulnerabili palestinesi.