Palestina, un voto vale un sorriso

23 gennaio 2018 - Far sorridere Mariam, una bambina di cinque anni che abita a Masafer Yatta, un distretto in un’area semidesertica all’estremo sud della Cisgiordania, dove l’esercito israeliano si addestra frequentemente con operazioni militari di vario genere. Questo è l'obbiettivo che gli operatori del VIS cercano di raggiungere con lei e tanti altri bambini e bambine palestinesi attraverso diverse attività ludico-ricreative, sperando di portare un po’ di allegria e spezzare la routine di tensione che caratterizza le loro giornate quotidiane.

 

Il progetto è realizzato insieme ai Salesiani di don Bosco e ha come target specifico i giovani affetti da stress post-traumatico, coinvolti in percorsi di recupero, riabilitazione e reinserimento sociale, scolastico e lavorativo. Il progetto “Doniamo alle nuove generazioni in Palestina un futuro migliore!” può essere votato e ricevere così fondi da Unicredit grazie all’iniziativa “1 voto, 200.000 aiuti concreti - Un gesto che arriva al cuore”, attiva fino al 31 gennaio. 

 

“Durante una delle nostre visite alla scuola di Shi’b al Butum – racconta Barbara Carallo, educatrice VIS coinvolta nel progetto – avevamo notato una bimba di cinque anni di nome Mariam. L’avevamo incontrata varie volte, ma era sempre stato difficile entrare in contatto con lei e coinvolgerla nelle nostre iniziative di gioco. Un giorno finalmente siamo riusciti nella nostra missione: farla sorridere. Travestiti da pagliacci siamo entrati nella sua classe. All’inizio non ci degnava di uno sguardo. Poi abbiamo cominciato a coinvolgere tutti i bambini della classe in esercizi di giocoleria. Inaspettatamente, Mariam ha iniziato ad osservarci: avevamo catturato la sua attenzione. A quel punto il mio collega decide di rubarmi i grandi occhiali di plastica ed io inizio a far finta di non riconoscere più i visi dei nostri piccoli spettatori. Ho deciso di continuare con questo sketch, rubando anche io gli occhialoni da pagliaccio al mio collega per cui iniziamo a incespicare tutti e due tra i banchi della classe. A questo punto, Mariam stava ridendo a crepapelle! Ce l’abbiamo fatta, abbiamo raggiunto il nostro risultato. Da questo momento in poi, ad ogni nostra visita, Mariam è sempre la prima a correre al cancello della scuola per accoglierci e non vede l’ora di iniziare le attività”.

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