Angola: alla ricerca della famiglia perduta. La storia di Lilì

13 dicembre 2012 - Con le vacanze di fine anno, che in Angola corrispondono alle nostre estive, anche alcuni centri gestiti dal VIS e dai Salesiani per i bambini di strada a Luanda chiudono. I ragazzi ospiti dei centri, hanno quindi l’opportunità di tornare in famiglia. Quelli che ce l’hanno.
Molti di loro vengono anche da molto lontano, da altre provincie del paese. Per i motivi più disparati hanno deciso di andare via di casa,  cominciando una "vita di strada", e di stenti. Approdati ai centri di accoglienza, recuperano la loro dignità, e la capacità di sognare e proiettarsi nel futuro.

Il VIS, tramite i suoi operatori internazionali e gli educatori dei centri, organizza il viaggio verso casa per le vacanze, per coloro la cui famiglia in qualche modo è stata localizzata. Nella maggior parte dei casi i ragazzini fanno il viaggio da soli, con i “candongueiros”, i pulmini da 15 posti, e noi paghiamo loro il biglietto. In alcuni casi particolari invece, siamo noi stessi ad accompagnarli.

Oggi è stato uno di quei giorni sulla strada di casa. La cosa più importante era accompagnare Lilì: un ragazzino stupendo, con una grande forza vitale, colpito fortemente dalla poliomelite, che gli ha portato via le gambe. Lilì non ha più i genitori. Aveva una nonna, ma ora anche lei non c'è più. È rimasta una sorella più grande. Per Lilì sarebbe stato difficile fare il viaggio nei candongueiros, fino alla sua provincia, che è molto lontana dalla capitale. Così abbiamo organizzato il viaggio per lui, e per i suoi compagni provenienti dalla stessa zona. Tutto il giorno in auto per gli accompagnatori, che la sera dovevano rientrare a Luanda.

Non è facile consegnare un bambino a una famiglia che non lo vede da tempo. A volte l’accoglienza è calorosissima e commovente. Altre volte… sembra un dispetto. I ragazzini sanno che in qualunque momento, se vogliono, se la famiglia non è una famiglia, possono chiamare, tornare al centro e sentirsi accolti. Certo tra gli obiettivi del nostro lavoro c’è anche quello di educare i genitori a comportarsi come tali, ma non sempre l’obiettivo può essere realizzato. Tantissime le variabili che entrano in gioco, in queste terre di povertà, analfabetismo, spesso di malattia.

Buon Natale bambini e ragazzini delle strade di Luanda.
Che l’Avvento vi porti calore e amore.

Noi vi aspettiamo qui tra poche settimane, per un nuovo anno insieme.