Biodiversità come strumento di sviluppo delle comunità native dell’Amazzonia Peruviana

27 marzo 2012 - In questi giorni, mentre la città di Milano ospita la mostra "Il Senso della Biodiversità - Viaggio nella Foresta Amazzonica", abbiamo ricevuto da una volontaria VIS, che dal campo segue i progetti sulla biodiversità, un interessante articolo di approfondimento che vi riportiamo di seguito. 


Il VIS dal 2010 sta svolgendo il progetto “Interventi di promozione umana e sociale a favore di comunità autoctone dell'Amazzonia peruviana ed ecuadoriana”. Questa è la seconda esperienza del VIS in interventi che riguardano la biodiversità amazzonica come ogetto di tutela e conservazione, e come strumento di sviluppo sociale, tecnologico ed economico delle popolazioni locali mediante la trasformazione produttiva e sostenibile delle risorse a disposizione. Il progetto è nato per dare risposta alla richiesta espressa dagli stessi beneficiari, dopo essere stati testimoni dei risultati ottenuti dal progetto VIS, realizzato anni fa con gli Achuar del lato dell’Ecuador.

Ci troviamo nella Regione di Loreto ubicata al nord-est del Perù e lavoriamo su due provincie: Datem del Marañon e Alto Amazonas. La controparte locale con cui collaboriamo, l’associazoine Bioselva promossa dal VIS, ha due sedi rappresentate da due centri, uno di raccolta delle materie prime che arrivano dalle comunità, a San Lorenzo, un piccolo villaggio a cui si accede via navigazione o con piccoli aerei; dalla cittadina piu’ vicina e collegata ai trasporti terrestri che è Yurimaguas dove il Vis ha costruito per l’associazione Bioselva un centro di trasformazione di prodotti equipaggiato con macchinari per svliluppare diverse filiere agroalimentari, dai prodotti della selva. Il cuore e la ragione di tutto il progetto lo costituiscono le comunità delle popolazioni indigene Achuar che risiedono nella selva che si estende all’interno dell’amazzonia tra i grandi fiumi Marañon, Pastaza, Huituyacu e Huasaga. Queste comunità si raggiungono con diversi giorni di viaggio in canoe a motore da San Lorenzo.

Il popolo Achuar peruviano è rappresentato dalla loro organizzazione principale FENAP, e attraverso questa ha stabilito da anni il “Piano di vita del popolo Achuar” che cerca di raggiungere il miglioramento della qualità di vita, mantenendo viva la loro cultura, attraverso la scelta di alternative di sviluppo sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che sociale. Le popolazioni sono sottoposte da anni alla pressioni di interessi di imprese petrolifere che spingono per avere accesso e realizzare bioprospezioni ed estrazioni nella loro zona. Questo popolo ha preso coscienza della ricchezza che esiste nella selva e ha accolto con entusiasmo la proposta e l’esperienza del VIS, scoprendo che si può arrivare a una valorizzazione razionale delle risorse rinnovabili, e che grazie a questo si possono attivare piccole economie che permettano di soddisfare allo stesso tempo le necessità basiche di educazione e salute.

In entrambi i progetti sono state sviluppate filiere produttive che riguardano l’utilizzo sostenibile dei prodotti che appartengono al territorio e alla cultura dei beneficiari. In Perù, il progetto del VIS ha condotto la costituzione di una cooperativa formata dai produttori, e insieme si stanno sviluppando 4 filiere produttive, si sta rispondendo alle necessità di formazione dei produttori, si sta impulsando la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti amazzonici. Delle filiere identificate, due sono di specie forestali e due agricole. Nel primo caso, il processo di trasformazione viene eseguito nelle stesse comunità, per cui sono stati realizzati corsi di formazione su tecniche e metodi ambientalmente sostenibili di raccolta di frutti di alcune palme amazzoniche ed il metodo di estrazione dei rispettivi oli, dando l’accompagnamento ai produttori per garantire la qualità attraverso l’assistenza tecnica, il campionamento e un sistema di analisi periodiche di laboratorio.

Per quanto riguarda i prodotti agricoli, si sta lavorando con arachidi, sacha inchi: a San Lorenzo verranno eseguite le prime fase di essicamento, mentre a Yurimaguas invece le fasi finali della trasformazione dei grani di arachidi e sacha inchi, in burro e diversi snacks attraverso l’utilizzo degli appositi macchinari per diversificare i derivati di queste due materie prime. Inoltre si sta preparando un laboratorio per il controllo microbiologico e chimico-fisico all’interno della cooperativa.
Lo sviluppo di queste filiere oltre alla commercializzazione tramite canali in linea con il commercio equo e lo sviluppo sostenibile, sia in campo cosmetico (oli di ungurahui e aguaje), sia alimentare, ha anche lo scopo di promuovere l’autoconsumo dei prodotti per il miglioramento dell’alimentazione all’interno delle comunità, diversificando la loro dieta mediante la produzione di prodotti sani e controllati, come principalmente il sacha inchi che è un prodotto pregiato per l’alto contenuto di acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6 e quindi una fonte vegetale complementare al pesce, non sempre a disposizione delle famiglie.

Il VIS attraverso i volontari espatriati sta lavorando da vicino a queste attività di progetto occupandosi del rafforzamento organizzativo, dell’accompagnamento e dello sviluppo sia umano che tecnologico dei processi di trasformazione. Sentiamo soprattutto la soddisfazione di accompagnare un popolo nel suo percorso di crescita e vediamo i risultati nelle loro.

Gabriela Moreno Rueda
Volontaria Vis