A scuola di pace in tempi di guerra. Gli "Stranieri" si sostituiscono agli italiani

Un tempo erano gli italiani meno abbienti a frequentarli, poiché durante il giorno lavoravano per mantenere la famiglia, ma oggi sono gli stranieri, in particolare di provenienza rumena, ad affollare le aule dei corsi serali nei Centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti. Sono marocchini, cinesi e romeni i più assidui frequentatori. E, soprattutto, donne. Un trend in netta divergenza con la realtà scolastica italiana dove in classe vi è ancora una netta prevalenza di studenti maschi.

Cultura personale, voglia di riscatto o speranza in un futuro migliore lontano da case da accudire e nonnine da vegliare? Forse un po’ di tutto questo, fatto è che le cifre parlano chiaro. Fino agli anni 90 i corsi serali per l’educazione agli adulti erano in quasi totalità frequentati da italiani, oggi riuscire a trovare un italiano è cosa assai rara e quando lo di trova probabilmente è un ragazzo che cerca di recuperare un anno andato male.

I corsi attivi nei centri per l'educazione degli adulti garantiscono un'offerta formativa differenziata in relazione alle esigenze degli utenti. O meglio: corsi di alfabetizzazione culturale di scuola primaria, corsi di scuola secondaria di primo grado, corsi a favore di cittadini stranieri per l'integrazione linguistica e sociale, corsi brevi modulari di alfabetizzazione funzionale e percorsi di studio finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione superiore.

Se oggi la maggior parte degli stranieri frequenta corsi di alfabetizzazione appositamente predisposti, è sempre maggiore il numero di coloro che proseguono gli studi per ottenere una licenza media o un diploma di scuola media superiore.

In questa fase storica dove stiamo faticando non poco a vedere “nell’altro” un buon vicino di casa questi dati lanciano un segnale forte: il desiderio vivo di un’integrazione autentica.

Debora Sanguinato