Emergenza RDCongo: gli sfollati tornano ai villaggi e al Centro Don Bosco Ngangi si riprendono le attività scolastiche

18 dicembre 2012 - Al Centro Don Bosco Ngangi si cerca di tornare a riprendere le attività quotidiane. Per tutti i rifugiati è stata trovata una soluzione, accompagnandoli verso altri luoghi con sistemazioni più organizzate. Alcuni sono tornati al villaggi d'origine, altri sono stati trasferiti nei campi ufficiali gestiti dall'UNHCR.
Qui rimangono 76 bambini arrivati da soli al Centro Don Bosco Ngangi, portati dalla Croce Rossa internazionale.
Ci sono anche 22 bambine portate al Centro dalla ong War Child.
Con l'équipe sociale noi volontari VIS stiamo già lavorando sui loro casi, realizzando ricerche familiari nei campi profughi, onde evitare di perdere le tracce dei genitori, e domani con Cicr (Croce Rossa Internazionale) ci incontreremo per fare il punto della situazione, anche rispettto agli altri bimbi non accompagnati.

Nella notte purtroppo è stato ucciso in città uno dei nostri ex ragazzi di strada: si tratta di Manda, che tutti conoscevamo.
L'avevamo liberato di prigione, proprio prima della guerra, ma nelle ultime settimane si era messo con una banda di malviventi ed è stato coinvolto in un furto a mano armata stanotte. La polizia ha sparato e lui è morto.
Il Centro Don Bosco Ngangi si occuperà della sepoltura, non avendo il ragazzo una famiglia.

Purtroppo sono storie un po' tristi quelle che raccogliamo in questi giorni.
La guerra, la perenne insicurezza e la miseria continuano a causare vittime. I bambini malnutriti sono aumentati.

I malati di colera sono stati tenuti in isolamento e curati con l'aiuto di Medici Senza Frontiere.
Agli sfollati abbiamo dato, oltre alla razione secca del Pam, due teloni protettivi, una tanica per l'acqua e pezzi di sapone.
L'equipe sociale riceve ogni giorno casi di famiglie che chiedono di essere aiutate a ritornare alle loro case, ma non possiamo fare nulla in merito.
A qualcuno abbiamo pagato il trasporto, per il resto li indirizziamo all'UNHCR, attore preposto a coordinare questi movimenti.

Molte persone colpite dalla povertà già prima della guerra, che sono di Goma e dei quartieri qui attorno, si fingono sfollati per ricevere un po' di aiuto e spesso scopriamo nei campi genitori e familiari dei nostri interni, che cercano di farsi aiutare perchè non hanno più nulla.

Noi continuiamo a tenere i bimbi al sicuro, cercando di tornare ad una vita di normale: sono riprese la scuola e le attività di ogni giorno. Al Centro per Bambini e ragazzi di Strada "Gahinjia" ci sono nuove entrate perchè i bambini di strada non hanno nessun posto dove stare, vista la perenne e grave insicurezza che regna in città. Ogni sera arrivano tre o quattro nuovi casi, che spesso però il giorno dopo lasciano la maison per tornare nella strada. Qualcuno siamo riusciti a convincerlo, sensibilizzandolo sui pericoli della strada e la necessità per lui di iniziare un nuovo cammino e dunque abbiamo iniziato il complesso ma gratificante percorso di riabilitazione.

Un abbraccio
Giovanna Bonvini

Volontaria VIS al Centro Don Bosco Ngangi di Goma