La condizione dell'infanzia nel mondo - Nascere e crescere sani

E' stato presentato a Roma ieri 22 gennaio 2008 il rapporto UNICEF 2008 su "La condizione dell'infanzia nel mondo - Nascere e crescere sani" in concomitanza con il lancio internazionale a Ginevra. Secondo i dati riportati nel rapporto in tutto il mondo muoiono in media ogni giorno, soprattutto per cause evitabili, più di 26.000 bambini sotto i cinque anni. Vivono quasi tutti nei paesi i via di sviluppo, o più precisamente in 60 paesi.

Più di un terzo di questi bambini muore durante il primo mese di vita, di solito a casa e senza avere accesso a servizi sanitari di base e a beni di prima necessità che potrebbero salvare loro la vita. Alcuni bambini muoiono per infezioni respiratorie o diarroiche che non rappresentano più una minaccia nei paesi industrializzati, oppure per malattie della prima infanzia facilmente evitabili attraverso i vaccini, come il morbillo.

Nella metà dei decessi sotto i cinque anni, una delle principali cause è rappresentata dalla malnutrizione, che priva il corpo e la mente di un bambino piccolo degli alimenti necessari per la crescita e lo sviluppo.

Anche l'acqua non potabile, i servizi igienico- sanitari scadenti e le condizioni igieniche inadeguate contribuiscono ad aumentare la mortalità e la morbilità infantile.
Sierra Leone e Angola, insieme all'Afghanistan, continuano ad avere i più alti tassi al mondo di mortalità infantile e anche di mortalità da parto - chiara indicazione di come le conseguenze dei conflitti si protraggano per molti anni anche dopo la fine delle ostilità.

Fra i paesi in via di sviluppo Cuba, Sri Lanka e Siria hanno ottenuto i massimi risultati nella riduzione della mortalità infantile.

La riduzione del tasso globale di mortalità sotto I cinque anni di due terzi tra il 1990 e il 2015 è anche l'Obiettivo 4 per lo Sviluppo del Millennio (MDG). Dato che, nel 1990, i decessi infantili ammontavano, in termini assoluti, a circa 13 milioni l'anno, raggiungere il MDG 4 significa che, nei prossimi sette anni, il numero di decessi infantili dovrà essere ridotto della metà, cioè fino a circa 13.000 al giorno, o circa cinque milioni l'anno.

Con questi ritmi attuali, difficilmente si potranno raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per l'infanzia relativi alla salute. Al di la delle priorità stabilite su scala globale, la protezione della vita di un bambino deve essere messa al primo posto, perchè ogni singolo bambino di ogni angolo del mondo ha lo stesso diritto di vivere.

Valbona Ndoj