La vittoria di Boris Tadic in Serbia, un proseguimento del paese verso la strada europea

Boris Tadic, candidato del partito democratico (DS) è stato rieletto presidente della Serbia battendo il candidato radicale serbo (SRS). Secondo gli analisti, i cittadini della Serbia hanno mostrato una vera coscienza politica e una reale esigenza di cambiamento. Su queste elezioni, però, pesava anche la questione del kosovo.

Da Pristina ormai da tempo si parla di una dichiarazione di indipendenza. La vittoria di Tadic, che in campagna elettorale ha ribadito l'inaccettabilità di una dichiarazione di indipendenza unilaterale da parte degli albanesi-kosovari, non risolve la complicata situazione sul futuro del kosovo. Gli elettori serbi, seppur divisi, sembrano quasi tutti propensi a credere alla line di pensiero di Tadic: il kosovo può essere difeso più facilmente con la Serbia nell'Unione Europea, piuttosto che contro di essa.

Il kosovo per i Serbi è stato sempre un simbolo, il centro del più potente stato serbo della storia. Da nove anni dopo la caduta di Milosevich, la regione rimane ancora un simbolo anche se adesso rappresenta anche la divisione della Serbia. A livello internazionale, invece, il kosovo è  "il" problema da risolvere.

Il kosovo, dal 1999 è affidato all'UNMIK (amministrazione ONU), la sua sicurezza alle forze Kfor (forze Nato) alla polizia kosovara. Un rapporto della Kfor (2007) sostiene che l'80 per cento del PIL dipende dalla droga e dal traffico di esseri umani, soprattutto di giovani donne avviate alla prostituzione. I miliardi di euro piovuti nella regione negli ultimi sette anni non hanno creato una struttura economica decente e il disagio fornisce manovalanza pronta a farsi assumere nel "sistema". Anche se è molto difficile dire dove finisce il sistema e cominci il governo ufficiale.

Intanto la società civile kosovara crede in un prossimo cambiamento e spera da anni una azione di sviluppo insieme alle tante ONG ( tra cui il Vis, vai alla pagina del nostro sito: http://www.volint.it/vis_files/node/172) , associazioni, organismi governativi e non che dal 1999 svolgono progetti di promozione, formazione, produzione, di  sviluppo umano ed economico.

Possibilità prossime che il kosovo torni sotto la piena sovranità serba? Poche. Come Famiano Crucianelli (sottosegretario agli esteri con delega nei Balcani nel dimissionario governo di Romano Prodi) afferma: <>