Sea Watch, intervista all'avvocato Celina Frondizi: "Migranti strumento di negoziazione tra governi"

30 gennaio 2019 -  Sulla situazione della nave Sea Watch abbiamo intervistato Celina Frondizi, avvocato, esperta in diritti umani e docente del Centro di Formazione per lo Sviluppo Umano del VIS.

 

Il caso della Sea Watch 3 mette nuovamente in cattiva luce l'Italia e anche il resto dell'Europa. Ong tedesca, nave olandese e acque territoriali italiane, giuridicamente parlando sembra un bel rompicapo. Come si potrebbe risolvere?

 

Infatti, è anche intervenuta la Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale, anche se non ha ordinato lo sbarco, ha raccomandato di garantire la massima assistenza ai migranti ed ha espressamente previsto la tutela legale dei minori a bordo.

 

A bordo dell'imbarcazoine ci sono 13 minori (8 non accompagnati) tutti e tre i paesi coinvolti, come del resto l'UE, hanno approvato degli obblighi internazionali a tutela dei minori. Come ha evidenziato il comunicato dell'AIMMF (Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia) all'interno di queste norme tra le altre vi è il divieto al respingimento. Si rischia un altro caso di abuso di potere come per la nave Diciotti?

 

La nave See Watch III è in mare con a bordo 47 migranti da 12 giorni, da 5 giorni in rada davanti al porto di Siracusa. I migranti, come nel caso della nave Diciotti, sono purtroppo, uno strumento di negoziazione tra il governo italiano e gli altri governi dell’UE. Il Ministro Salvini è accusato di sequestro di persona sul caso della nave Diciotti.
Il Comandante della nave viene accusato di non aver tentato di entrare nel porto della Tunisia. Il Procuratore della Repubblica di Siracusa approva invece la decisione del Comandante di fare rotta verso un porto siciliano considerando che era la rotta più sicura.
Il T.U. (testo unico) Immigrazione, così come modificato dalla legge n.47/2017 (legge Zampa) stabilisce che in nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati (articolo 19 comma 1-bis del T.U.). Nel caso debba essere disposta, in base al T.U. l’espulsione del MSNA (minore straniero non accompagnato), il provvedimento sarà adottato dal Trib. per i Minori, su richiesta del Questore, a condizione che il provvedimento stesso non comporti un rischio di danni gravi per il minore.

 

Il fattore della minore età di alcuni dei soggetti presenti a bordo della Sea Watch III è stato minimizzato, facendo riferimento alla prossima maggiore età di alcuni di loro. Può essere questa una discriminante per cui il minore di 17 anni ha diritto a un trattamento differente rispetto agli altri?

 

Assolutamente no! Anzi, quando non vi è certezza sull’età prevale sempre la presunzione della minore età del soggetto.

 

Il comunicato di AIMMF fa trasparire che siano stati compiuti degli abusi contro i minori, violando i loro diritti, in questo caso chi è autorizzato a vigilare ed eventualmente prendere provvedimenti? Ed in cosa consisterebbero tali provvedimenti?

 

In questa tristissima e deplorevole vicenda sono stati violati i diritti di tutti i 47 migranti a bordo della nave. Fortunatamente, pare che nelle prossime ore saranno sbarcati tutti dopo l’accordo avvenuto stanotte all’interno del governo italiano e tra quest’ultimo ed alcuni Paesi europei che si sono dichiarati disponibili alla redistribuzione. Intanto, come ha dichiarato l’avvocato della See Watch, è stata fatta una diffida alla Capitaneria di porto e alla Prefettura di Siracusa per lo sbarco dei minori. La Procura di Catania ha sollecitato l’urgenza, per la seconda volta, di fare sbarcare i minori (che pare siano 15 e non 13), proprio in applicazione della legge Zampa che stabilisce, come abbiamo detto, che i minori migranti non possano essere respinti. Ma ancora oggi, a cinque giorni dall'ingresso in rada della nave, nessuno ha provveduto all'identificazione dei minori.