VIS e Università Mediterranea di Reggio Calabria per 10 scuole a Dar es Salaam

13 luglio 2018 - Immaginare, progettare e costruire nei Paesi in via di sviluppo. È il percorso fatto dai 28 ragazzi della Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che per la tesi di laurea sono stati affiancati da 4 organizzazioni non governative (ONG) che, oltre alla formazione teorica, li hanno fatti lavorare su progetti concreti in Tanzania, relativi alla costruzione di scuole. Tra le ONG coinvolte anche il VIS, intervenuto con il presidente, Nico Lotta, che è ingegnere civile. Obbiettivo del percorso è stato trasmettere un modo “altro” di approcciarsi al progetto di architettura, in una esperienza il più possibile concreta, capace di rendere esplicite le specificità che pone l’operare in contesti a elevata fragilità.

Dal percorso svolto dagli studenti e dalle ONG nasce il volume “10 scuole per Dar es Salaam”, a cura di Laura Marino, Sebastiano Nucifora e Alessandro Villari, del Dipartimento di Arte, Scienze e Tecnica del Costruire dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, pubblicato da Aracne editrice per i Quaderni di EdA, collana internazionale di Ingegneria edile ed architettura diretta da Olimpia Niglio (Kyoto University) e Federica Visconti (Federico II di Napoli).

 “Cooperazione è relazione” il titolo del capitolo curato da Lotta, in cui è identificato come punto di contatto tra il lavoro di una ONG e quello di un architetto proprio il saper progettare, capacità che permette di trasformare un’idea in una realtà. Efficacia, efficienza, integrazione e sostenibilità sono le caratteristiche di un progetto vincente che, sia nella cooperazione internazionale sia nel lavoro di un architetto, portano allo sviluppo, concetto che negli anni si è evoluto dalla semplice soddisfazione di bisogni primari al diritto di ogni uomo a godere dei diritti e sviluppare le proprie capacità. Per questo anche l’abitare e l’andare a scuola assumono un valore diverso, sia per i giovani architetti di domani, sia per i bambini di Dar ed Salaam, diventando l’obbiettivo di un percorso possibile solo insieme.