Burundi: un sogno chiamato lavoro

11 giugno 2012 - Si chiamano cosi : Jean Claude, Nadine, Samuel, Marcel, Jean Bosco, Antoine, Abdon, Eraste, Diane, Estella, M.Josée, Déo, Désire, Frederick, Eric, Christine, Claude.

Sono i giovani micro imprenditori, ex allievi del Cnetro di Formazione Professionale Don Bosco Buterere, che il VIS Burundi sta appoggiando nelle fasi di studio, creazione e gestione delle loro micro imprese. Riuniti in tre o quattro per associazione hanno dato vita a cinque micro imprese nei seguenti settori: saldatura; costruzioni; segretariato pubblico; falegnameria; cucito e sartoria.

Sono ragazzi tra i 22 e i 29 anni, dei quartieri piu poveri della città, giovani, dinamici, che hanno intrapreso, dal mese di dicembre, un percorso di formazione sulla creazione e gestione di micro impresa promosso dal VIS Burundi alla fine del ciclo triennale di studi.

Cosi si parte dal somministragli (non siamo medici, tranquilli) un piccolo test di attitudine al mestiere dell’imprenditore, proseguiamo poi verso la fase “mentale”, ossia di studio del loro Business Plan, che scriviamo insieme, aiutandoli a centrare chiaramente gli obiettivi e valutare le giuste risorse a utilizzare. Poi ha inizio la fase operativa.

Come VIS Burundi ci impegniamo insieme alla ricerca di finanziamenti al fine di avviare la fase di vero e proprio montaggio dell’impresa. La sede, gli strumenti, i macchinari, le materie prime, la regolamentazione fiscale, la pubblicità da applicare e tutto quel lungo e centrale lavoro di accompagnamento che giorno per giorno il nostro tutore delle imprese, Maurice, effettua circolando da una all’altra donando consigli, controllando la veridicità e la buona scrittura dei libri contabili, la capacità di versamento quindicinale delle imprese ad una istituzione di micro finanza dove abbiamo aperto 5 conti correnti differenti.

Due parole su Maurice: 61 anni, ex imprenditore per 30 anni, scampato a due genocidi fuggendo tra Congo e Rwanda, come dice lui “sempre con la forza di Allah al fianco per ricominciare” – é musulmano – ha competenze da vendere, é una guida per tutti noi, é un “Mutama”, un saggio, nella tradizione burundese.
Una fonte di competenza e saggezza per tutti.

Comunque. Lasciamo spazio a loro.

Cosi, vi racconto due storie. Brevi, non vi preoccupate.
La prima riguarda l’impresa di Secretariato Pubblico. Sono tre ragazze – non c’é niente da fare, le imprese condotte dalle donne funzionano nettamente meglio – che con tanta volontà ed impegno hanno aperto il primo Secretariato Pubblico di tutto il quartiere di Buterere, che conta circa 40.000 persone. Hanno tra i 24 e i 29 anni, vengono da una formazione triennale e stanno per lanciarsi a breve in una nuova che abbiamo elaborato insieme sull’utilizzo di Corel Draw da un tecnico grafico per offrire servizi di qualità quali carte da visita, inviti per matrimoni e festività varie (che business in questo paese!) e creazione di documenti pubblicitari. 

Riescono a guadagnare un onesto e buon salario mensile, risparmiano alla banca ogni mese almeno 35 euro –che é un ottima cifra a queste latitudini dove il 70% delle persone vive sotto o al limite del dollaro al giorno - e ogni volta che fanno un versamento ci chiamano per mostrarmi con orgoglio il loro libretto bancario aggiornato. Che gioia mi danno e quale sorriso mi lasciano stampato sul viso! Immaginatevi il loro! Sono ragzze che con questi soldi che guadagnano non comprano abiti alle boutiques o si dilettano in ristoraranti tra porzioni di pesce.

Pagano spessissimo loro la scuola a tutti i fratelli e sorelle della famiglia, acquistano piccoli riserve di riso quando il prezzo cala, o di zucchero, e lo dividono nelle loro casa dove alleviano la povertà cronica. In piu, quasi come un rituale di ringraziamento, ogni volta che entriamo con Maurice a seguire l’andamento del lavoro nella loro impresa, ci regalano una fanta e con orgoglio nuovamente ringalluzzito estraggono dalla cassa 500 Franchi, ossia 20 centesimi di euro, lo registrano tra le uscite del libro di cassa, e vanno al kiosque piu vicino per portarci una bibita fresca. La piu gustosa che possa bere.

L’altro riguarda i saldatori. Abbiamo trovato il loro atelier in un bel posto su una strada a grande circolazione; la pancarte é la ben in vista, gli strumenti ben funzionanti. Due lunedi fa mi chiamano. Chi chiama é Antoine, il presidente dell’impresa che mi dice: “Luca, per favore, puoi venire a Cibitoke che abbiamo bisogno di te subito subito, é urgente! vieni presto!”. Bene, mollo li la relazione che devo completare, raccolgo Maurice all’atelier di cucito e li raggiungiamo.

Che trovo? Hanno guadagnato una commande (un ordine) per costruire l’impianto metallico con porte e finestre incluse di due boutique! Ottimo! Pero “Sai, prima di dare il preventivo vorremmo che poteste dargli un occhio, perche non abbiamo mai avuto una richiesta cosi grande!(da 700.000 Franchi, circa 380 Euro). Cosi via, aggiustiamo il preventivo, lo consegnano nel pomeriggio e la sera squilla il telefono: “abbiamo gia l’anticipo di 300.000 franchi per il lavoro”. Erano tutti insieme al telefono a cantare la loro gioia.

Ho dormito bene quella notte, immagino la loro.
Si apprende sempre qualcosa dalle situazioni e dalle esperienze che la vita ti mette davanti. O almeno bisognerebbe non farsi scappare mai l’occasione.
Io, da loro, ho appreso questa lezione. La gioia per un lavoro degno, onesto, vivo, che dia speranza a se e agli altri.

Cosi quando mi sveglio li penso tutti nella mia testa.
E cosi, con quel loro sorriso, attacco la giornata.

Luca Catalano

Volontario VIS in Burundi