In Eritrea per contrastare l'emergenza idrica e gli shock climatici

25 settembre 2019 - La mancanza di acqua e i conseguenti problemi igienico-sanitari legati a questa emergenza sono da anni una problematica nelle zone del Sudan e dell'Eritrea. Grazie ad un progetto dell'AICS di Khartoum il VIS riuscirà a cooperare in quelle zone, mitigando le problematiche relative alla carenza idrica.

 

L’iniziativa, che partirà dal prossimo ottobre per i successivi 12 mesi, mira a migliorare l’accesso all’acqua e le condizioni igienico sanitarie della popolazione vulnerabile eritrea mediante l’approvvigionamento idrico e la diffusione di buone pratiche e norme igienico sanitarie presso il villaggio di Asetah nella regione di Debub.

L'Eritrea è caratterizzata da periodici shock climatici, tra cui la siccità ciclica, con la  conseguente riduzione delle risorse idriche sotterranee e inondazioni durante le stagioni delle piogge. Questi eventi esacerbano la vulnerabilità delle comunità, che spesso non ha le risorse necessarie per rispondere in maniera puntuale agli shock climatici. Negli ultimi anni, le condizioni climatiche del Paese hanno testato le capacità di far fronte della popolazione, che dipende in gran parte dall'agricoltura di sussistenza: spesso infatti la popolazione, bambini compresi, è costretta a spostarsi nella regione alla ricerca di una zona climaticamente vivibile; i raccoglitori (spesso donne) sono costrette a camminare per ore al fine di raggiungere fonti di acqua potabile; sono stati compiuti solo progressi moderati nel raggiungimento dell'obbiettivo di sviluppo relativo all'accesso a fonti sicura di acqua potabile (SDG 6).

 

L'area di intervento del progetto è il villaggio di Asetah, situato nella zona Segeneiti nella regione di Debub. Si trova a 33 kilometri di distanza a sud di Dekemhare.  La popolazione del villaggio è stimata a 1.250 abitanti che dipendono dall’agricoltura di sussistenza e dal piccolo commercio. La scelta del villaggio è avvenuta in stretta collaborazione col dipartimento per le risorse idriche regionale (“Department of Water Resources-Water Resources Use and Management Division -  Regional Water Division”).

 

L'obbiettivo generale è contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di salute della popolazione rurale eritrea. Nello specifico assicurare l’accesso all’acqua e migliorare le condizioni igienico sanitarie delle comunità della regione Debub (villaggio di Asetah, zona Segeneiti).
Tra gli obbiettivi di sviluppo strategici per la Cooperazione Italiana, che riguardano il progetto di cui VIS è capofila,si menzionano:
•    migliorare la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo;
•    prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Per valutare l'effettiva efficacia del progetto si valuterà la percentuale della popolazione target che avrà accesso ad una fonte idrica sicura e si cercherà di aumentare l'utilizzo e consapevolezza della pratiche igienico sanitarie corrette.
Si lavorerà sulla realizzazione di un pozzo nel villaggio di Asetah, realizzato a seguito di una ricerca idreogeologica in primavera, verrà collegato anche un sistema di distribuzione idrica tramite serbatoi nei punti di distribuzione. Questo permetterà spostamenti più brevi grazie ad una distanza media dai punti di distribuzione adeguata (meno di 500 metri) e la portata d'acqua del pozzo sarà maggiore, più di un litro al secondo.
La seconda parte, contestuale al progetto, prevede l'organizzazione di corsi di formazione per 60 educatori comunitari della durata di cinque giorni (con target a maggioranza di donne) sull'importanza delle misure igienico sanitarie di base, una volta formate queste figure saranno in grado di trasmettere le proprie competenze. In aggiunta, questi peers educators avranno il compito di organizzare una campagna di sensibilizazione che prevederà anche una distribuzione di kit composti da prodotti che servano alla pulizia delle taniche e contenitori ad uso trasporto di acqua.
Infine, sarà formato un comitato locale per la gestione delle risorse idriche, i cui 7 membri saranno scelti dalle comunità locali, che avrà il compito di gestire tutto ciò che concerne il pozzo, occupandosi non solo della distribuzione dell'acqua ma anche della pulizia del pozzo stesso.

 

 

Accanto a questi obbiettivi principali, collateralmente saranno toccati anche fenomeni relativi a:
Genere, le donne sono tradizionalmente coloro che si fanno carico della raccolta d’acqua per la famiglia e ciò comporta una serie di disagi e rischi a cui sono sottoposte quotidianamente. Le donne beneficiarie del presente intervento sono costrette a dedicare molte ore ogni giorno alla raccolta dell’acqua tralasciando pertanto altre attività educativo-sociali.

Tutela dei gruppi vulnerabili, garantire l’accesso all’acqua nelle località di intervento e migliorare le conoscenze in ambito igienico sanitario significa tutelare le donne e altre categorie tradizionalmente vulnerabili tra cui bambini/e ed anziani e disabili. Creare punti d’acqua in prossimità dei centri abitati garantisce inoltre l’accesso a categorie altrimenti escluse: malati, disabili, anziani.

Capacity building, sono previste attività di rafforzamento delle competenze locali, con meccanismi di replicabilità e trasferimento delle competenze per la gestione delle risorse idriche. Tali attività vanno a sopperire alla mancanza di conoscenze nei settori igienico sanitario e di prevenzione e gestione del rischio.