Sabato 10 aprile alle ore 12,00 a Verona al Vinitaly presso il Padiglione 7B Stand 3D della Regione Umbria saranno presentati i vini dei vitigni autoctoni – Dabouqy 2009, Hamdany – Jandaly 2009, Star of Bethlehem 2009 - ed il progetto di riqualificazione della centenaria Cantina di Cremisan dei Salesiani di Terra Santa.
100 anni di presenza in una zona ferita dal conflitto israelo-palestinese, una cantina gestita dai Salesiani di Betlemme, un progetto di riqualificazione e sviluppo umano del VIS, il recupero di alcuni vitigni autoctoni ed uno dei maggiori wine maker a livello internazionale Riccardo Cotarella insieme per costruire una vera e propria azienda vitivinicola in Terra Santa con una missione più importante: creare una piattaforma comune per il dialogo tra i popoli di questa Terra. Il vino, simbolo importante per la religione ebraica, quanto per la religione cristiana, vuole essere un tentativo di dialogo tra israeliani e palestinesi. Questo l'impegno dei Salesiani e del VIS che stanno lavorando al progetto. La cultura agricola propria di questo territorio, in cui il vino rappresenta una fonte importante di lavoro, si inserisce come strumento di dialogo nel conflitto laico e politico che ferisce tutta questa area.
Situata a 5 chilometri da Betlemme e a 12 da Gerusalemme, costruita nel 1885 sulle rovine di un monastero bizantino del settimo secolo, la Casa dei Salesiani si trova in una zona considerata uno dei più antichi insediamenti agricolo-artigianali della Palestina. I vigneti, tagliati in due al muro di separazione tra Palestina ed Israele, andranno a produrre varie qualità di vino sotto un'unica etichetta: Cremisan. Il progetto mira alla riqualificazione del territorio e della cantina, salvaguardando da un lato le specie vitigne autoctone e dall'altro garantendo posti di lavoro per la popolazione locale, con il fine ultimo di produrre introiti destinati al sostegno delle molteplici attività formative dei Salesiani.
La cantina oggi produce 7 qualità di vino da tavola – Blanc de Blancs, Chardonnay, Old Hock, Cotes de Cremisan, David’s Tower, Cabernet Sauvignon e Vecchio Rosso – oltre a Marsala, Messa e Port, vini da dessert. La gamma di Cremisan si completa poi con il famoso Cremisan Brandy, l’olio d’oliva, l’aceto e il succo d’uva. Per le nuove produzioni vinicole, ci si è concentrati sui vitigni Hamdàni-Jàndali, Daboùki e Bàladi. Grazie alla presenza di un enologo, Andrea Bonini, un agronomo italiano, Roberto Paglierini, e della collaborazione dell’Università di Hebron e dell’Istituto Agrario S. Michele all’Adige, si sta approfondendo lo studio di queste e di altre specie di uve autoctone .
“Una serie di elementi mi ha spinto ad interessarmi di questo progetto in Terra Santa.- ha dichiarato Riccardo Cotarella - Elementi tecnici e umani. È sempre entusiasmante per me, quale tecnico, studiare le performance della vite in territori, a me e ai più, sconosciuti in termini qualitativi. Allo stesso tempo non possiamo non considerare che lì la vita è storia, passione, religione. Ecco, amalgamare solo questi due fattori è motivo di coinvolgimento passionale e tecnologico.”
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