Nuove tensioni in Repubblica Democratica del Congo

4 marzo 2013- In Repubblica Democratica del Congo si riaccende la tensione, in seguito all’accordo firmato il 24 Febbraio per una pacificazione dell’area dell’Est del Paese.

Siamo in costante contatto con i nostri volontari che operano al Centro Don Bosco Ngangi, dove il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo insieme alla comunità salesiana e agli operatori locali, accoglie oltre 3300 bambini e giovani in condizione di povertà e vulnerabilità. Oggi, secondo quanto ci ha confermato Monica, il Centro rimane pronto ad accogliere bambini che avessero bisogno di nutrizione e cure in seguito ai nuovi scontri, anche se per il momento non è pervenuto alcuna nuova richiesta.

Secondo quanto riferito da Radio Okapi e confermato dal nostro personale in loco, l’emittente delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo, ieri 3 marzo i ribelli dell'M23, approfittando del ritiro di alcune truppe dell’esercito congolese,avrebbero ripreso posizione a Rutshuru e nella vicina località di Kiwanja (Nord Kivu), area sotto il loro controllo da luglio 2012 e abbandonata solo una settimana fa. Il Movimento M23 si è infatti scisso in diverse fazioni, le due principali facenti capo al colonnello Sultani Makenga e a Bosco Ntaganda, ex-capo del Movimento ed ora ricercato e rifugiatosi fuori dalla RDC, che si stanno aspramente combattendo.

C’è ancora poca chiarezza, infatti, sulle conseguenze degli accordi tra i ribelli ed il governo, e dunque si evita lo scontro tra l’esercito regolare ed i vari gruppi, che dovrebbero essere integrati nelle forze armate nel corso delle prossime settimane. Purtroppo però, molti altri piccoli gruppi si stanno creando parallelamente ad altre fazioni già in campo (come ad esempio i Mayi-Mayi), ed in questi giorni sono responsabili di diversi saccheggi ed atti destabilizzanti la situazione nel Nord Kivu, causando forti movimenti di popolazione, che negli ultimi giorni si è riversata, seppur non con alta intensità, verso Goma ed i campi lì in essere.

Il VIS segue con attenzione l'evolvere della situazione nel Paese, avendo ancoro fresco il ricordo della recente crisi che aveva portato nel mese di novembre e dicembre, con l’acuirsi degli scontri, oltre 12mila persone in fuga a rifugiarsi nel Centro Don Bosco Ngangi. In quei giorni di intenso lavoro avevamo ribadito il nostro impegno a non abbandonare la popolazione vittima di questa ennesima crisi. L'appello "Non lasciamoli soli" resta valido ancora oggi. 

 

Valentina Filigenzi

Settore Comunicazione VIS