Repubblica Democratica del Congo. Le tensioni elettorali sono sempre più forti.

16 novembre 2011 - Il VIS è presente nella Repubblica Democratica del Congo con un progetto di sostegno integrato nel Nord Kivu, Seguiamo con attenzione la fase politica del paese che si prepara alle elezioni. Oggi riportiamo una news dell'agenzia Misna. Gli episodi di violenza pre-elettorale registrati finora e alcuni incitazioni all’odio intercomunitario sentiti durante la campagna verso il voto del 28 novembre “minano l’intero processo e lasciano presagire possibili violenze dopo l’annuncio dei risultati”: è il timore di alcune organizzazioni della società civile congolese, riferito alla MISNA da Jean-Claude Katende, presidente dell’Associazione africana per la difesa dei diritti umani (Asadho), con sede a Kinshasa.

“Riteniamo auspicabile un incontro tra tutti i candidati prima delle elezioni, allo scopo di scongiurare ulteriori violenze. Ma resta poco tempo fino alle elezioni generali. Avremmo preferito vederle rimandate, di poche settimane, in modo da poter ristabilire un clima pacifico” ha precisato l’avvocato congolese. A far salire i timori delle organizzazioni non governative locali è la costatazione che “il codice di buona condotta, firmato da diversi candidati, non è stato rispettato”.

Secondo l’esponente raggiunto telefonicamente dalla MISNA, la tensione pre-elettorale è più forte che nel 2006, quando ad accompagnare il processo era una massiccia presenza della comunità internazionale, attraverso il Comitato internazionale di accompagnamento della transizione (Ciat) e le forze dell’ordine europee dell’operazione ‘Eufor-Rdc’.

Lunedì, scaramucce tra simpatizzanti del governatore del Kasai Orientale, Alphonse Ngoyi Kasanji, candidato per un seggio all’Assemblea nazionale con la coalizione del presidente uscente Joseph Kabila, e abitanti di Mbuji-Mayi si sono concluse con diversi feriti, l’intervento della polizia e alcuni arresti.

I candidati alla presidenza non sono in questi giorni ipresenti a Kinshasa, ma conducono la loro campagna in altre province. A dominare lo spazio mediatico è il presidente uscente Kabila, accusato dai suoi avversari di violare la legge elettorale utilizzando spazi pubblici e forze dell’ordine nazionali a fini politici personali. Nei giorni scorsi la Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni) aveva intimato il partito di maggioranza di rimuovere i propri manifesti dallo stadio principale di Kinshasa.

Sono 11 i candidati per le presidenziali a turno unico in programma tra due settimane. Per le parlamentari sono in lizza circa 19.000 candidati.

(Fonte: MISNA on-line)