resto@ttivo #diaridalmondo - RD Congo, nel Paese senza libri un sussidiario per i bimbi costretti a casa

8 luglio 2020 - Pubblichiamo per resto@ttivo nel mondo il diario di Monica Corna, rappresentante Paese VIS in Repubblica Democratica del Congo:

 

I bambini del Centro Don Bosco Ngangi non vanno a scuola da più di tre mesi cosi come i tutti loro coetanei in età scolare della Repubblica Democratica del Congo.

 

La domanda più grande che mi sono fatta in questi giorni è come rispondere al grave problema dell’educazione di questi bambini e di questi giovani. Se da una parte i ragazzi più grandi hanno più opportunità per accrescere la loro educazione, anche se in misura molto ridotta rispetto al mondo occidentale, attraverso corsi seguiti via radio, piccole unità telefoniche per leggere di tanto in tanto qualche cosa, rare università che organizzano corsi online, i bambini della scuola elementare non stanno facendo assolutamente nulla. In una città dove la scolarizzazione è stata più volte interrotta a causa dei conflitti che colpiscono questa regione da ormai più di 20 anni.

 

Questo isolamento avrà delle ripercussioni enormi e difficilmente colmabili sull’educazione scolastica di questi bambini. Le realtà che si occupano di educazione presenti in Congo, sia istituzionali che non, come ad esempio Unicef, stanno cercando di colmare questo vuoto attraverso la distribuzione di quaderni di esercizi. Ma sono molto ridotti e il bambino per completarli ha bisogno dell’aiuto di un adulto. Cosa che mi fa sorridere, visto che il 70% dei bambini è figlio di persone poco o per nulla scolarizzate che parlano solo swahili.

 

 

Qualche giorno fa parlando con père Jean Pierre direttore del Centro, abbiamo pensato a un idea illuminante: perché al posto di questi di esercizi, non facciamo invece un sussidiario, completo di tutte le materie, che rispetta il programma ministeriale, ma anche pieno di giochi interattivi, storie, racconti, disegni, cose che attirano l’interesse del bambino, che possa accompagnare il bambino per tutto l’anno? Occorre anche sottolineare, che i bambini del Congo non hanno libri, non hanno supporti pedagogici. Leggono e trascrivono quello che vedono alla lavagna.  La maggior parte dei bambini vede un libro solo alla scuola superiore.

 

Questo è un progetto molto ambizioso lo so, creare un sussidiario diverso per ogni anno della scuola elementare non sarà facile. Ma con il vostro aiuto, con il vostro sostegno possiamo farcela, perché questi bambini se lo meritano. La cultura, l’educazione non solo sono il nutrimento per il nostro cervello, ma sono la base per formare una persona che sente e sa di contare, di essere qualcuno che possa portare un cambiamento e il Congo ne ha bisogno.

 

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