VIS in BOLIVIA: chi sono i volontari internazionali? Da dove vengono? Cosa fanno? Cosa vogliono? Un incontro mondiale per capirlo

11 dicembre 2013 - Per la prima volta, 35 volontari boliviani e stranieri che prestano il proprio servizio presso diverse Opere Salesiane della Bolivia si sono incontrati sabato 30 di novembre in Muyurina, Opera Salesiana dedicata alla formazione tecnica in campo agro-veterinario, vicino Montero, Dipartimento di Santa Cruz. Noi, volontari internazionali del VIS, non potevamo mancare!  Ci siamo incontrati con volontari provenienti da diverse parrocchie o ispettorie salesiane d’Italia, dagli Stati Uniti attraverso la ONG Salesian Mission, dalla Germania, dall’Olanda, dal Messico e dalla Bolivia.

L’incontro è stato organizzato sotto la sapiente guida del Padre Juan Aparicio, Delegato per la Pastorale Giovanile dell’Ispettoria Salesiana “Nuestra Señora de Copacabana de Bolivia”, in collaborazione proprio con il VIS – Volontariato Internazionale allo Sviluppo.

Tutti svolgiamo un servizio di uno, due o più anni a favore di bambini, adolescenti e giovani che vivono in condizioni di povertà, marginalità sociale o con alle spalle drammi familiari che li hanno spinti a vivere in situazione di strada

Tra di noi molti operano come educatori presso case di accoglienza gestite da una congregazione salesiana dedite a bambini abbandonati o che hanno sofferto diversi tipi di violenza, o ancora in favore di adolescenti in situazione di strada; altri sono bibliotecari, insegnanti di lingua inglese o animatori presso centri diurni, oppure svolgono funzioni di coordinamento di servizi di accoglienza di tipo residenziale o di supporto alla progettazione e pianificazione dei servizi socio-educativi offerti dai salesiani.

L’incontro è iniziato con un momento di preghiera, la visione di un video dedicato ai 50 anni di esistenza dell’Ispettoria Salesiana “Nuestra Señora de Copacabana de Bolivia” ed un simpatico momento di gioco.

Bello il momento di condivisione, anche attraverso dei video, delle proprie esperienze di volontariato realizzate in differenti contesti che rispecchiano la diversità geografica, culturale e di beneficiari che caratterizzano i salesiani in Bolivia. 

Benchè in lingua spagnola, vi presentiamo quello realizzato dai volontari VIS Anna e Leonardo che operano presso la casa di accoglienza Techo Pinardi.

Preziosa ed arricchente la presenza di volontari boliviani che dedicano circa 9 mesi a titolo gratuito in una Opera Salesiana. L’esistenza di un volontariato nazionale (boliviano) è frutto dell’operato di educazione missionaria svolto dalla Pastorale Giovanile Salesiana in vari oratori, parrocchie e centri diurni salesiani del paese sulla base di un programma discusso l’anno scorso con il VIS. Interessante la testimonianza del volontario boliviano con studi in odontologia che ha realizzato un'iniziativa di salute preventiva dentale nella Opera Salesiana di Kami.

L’incontro ha inoltre rappresentato un’opportunità unica per approfondire le nostre motivazioni, i valori e la profondità che stanno alla base dell’esperienza di volontariato salesiano. Tutti i partecipanti hanno infatti condiviso le motivazioni che li hanno portati per un periodo medio-lungo a vivere lontani da casa, dedicandolo a favore di giovani svantaggiati di questo paese andino.

Chi è il volontario Salesiano? Padre Aparicio ha illustrato ai partecipanti gli elementi comuni che caratterizzano il volontariato salesiano: donna o uomo, laico, maggiore d’età, celibe o sposato, che pone al servizio di giovani appartenenti alla classe popolare, e specialmente dei più poveri ed in situazione di rischio, la propria professionalità o capacità, attraverso un impegno esplicito di significativa durata. Il volontariato si realizza all’interno di una specifica Opera grazie all’azione di promozione svolta da un’associazione, ONG o altra entità salesiana che s’ispira ai valori ed ai principi salesiani. L’azione di volontariato s’inserisce all’interno di un progetto educativo pastorale che l’Opera Salesiana porta avanti. 

Non solo. L’incontro é risultato particolarmente utile per identificare:

  •  le tematiche sulle quali molti volontari desiderano ricevere una formazione specifica. Risaltano la necessità di conoscere meglio la lingua spagnola e la cultura locale, le problematiche che vivono i beneficiari per i quali i volontari offrono il proprio servizio (droga, alcolismo, povertà, violenza domestica) e le capacità di resilienza che questi dimostrano avere, nonchè le modalità educative e comunicative appropriate affinchè il proprio lavoro sia efficace;
  • le modalità di accompagnamento del volontario affinchè il suo operato risulti utile all’Opera Salesiana. I volontari hanno manifestato la necessità di un accompagnamento sia di gruppo che individualizzato da parte di un referente dell’Opera Salesiana in Bolivia. Quest’ultima infatti solo in alcuni casi viene offerta. E’ stata sottolineata la necessità di ricevere un riscontro da parte di questo referente in loco almeno una volta, circa a metà del proprio periodo di volontariato;
  • possibili miglioramenti nell’inserimento del volontario e nell’organizzazione del suo operato. I suggerimenti sono stati i seguenti: una maggiore valorizzazione delle competenze del volontario nella fase di assegnazione dei compiti, un maggior coinvolgimento del volontario nella pianificazione delle attività, la istituzionalizzazione di momenti formativi e di coordinamento come peraltro già esistenti in alcuni casi. 

Tutti elementi molto utili affinchè l’Ispettoria Salesiana Boliviana possa pianificare un’azione di supporto ai volontari, sia diretto (ad esempio offrendo loro materiale informativo) che indiretto, ossia attraverso la formulazione di una politica che le diverse Opere Salesiane s’impegnano a dar corso.

A gran voce è stato richiesto all'Ispettoria Salesiana di istituzionalizzare questo momento d'incontro per volontari boliviani e stranieri.

Lorenzo Marfisi

Volontario Internazionale e Rappresentante VIS in Bolivia