VIS in Bolivia: in prima linea contro l'abuso sessuale sui minori

28 marzo 2013 - Parlare di abuso sessuale di minori è, ad ogni latitudine, qualcosa di estremamente complicato, doloroso da pensare, faticoso da comprendere, difficile non giudicare. Significa toccare aspetti inaccettabili e drammatici dell’essere umano e del suo mettersi in relazione con l’altro. Per questo, generalmente, non se ne parla: l’abuso sessuale sui minori è un tema tabù, sul quale tacitamente si fa silenzio, lasciando che ignoranza e disinformazione dilaghino rendendo impossibile ogni intervento sul fenomeno.
A Santa Cruz de la Sierra, il Proyecto Don Bosco rompe il silenzio e ne parla.
Martedì 26 marzo, il  VIS, grazie al progetto Cei, ha potuto realizzare una conferenza dal titolo “Prevención del abuso sexual en niños en niñas”, tenuta dallo psichiatra/psicopedagogo Fermin Galan, maxi-esperto nel settore. L’evento, aperto non solo agli operatori del progetto, ma anche a operatori di altre istituzioni, genitori, autorità pubbliche e soggetti della società civile ha visto una partecipazione numerosissima, tale da esaurire i posti all’interno del Teatro dell’Hogar Don Bosco, capace di accogliere 200 persone.
Con competenza e professionalità, il dottor Galan ha trattato il tema di fronte ad un pubblico, purtroppo “abituato” – per via dell’alta incidenza del fenomeno – a confrontarsi quotidianamente con bambini e bambine vittime di violenze, perpetrate da adulti o, sovente, ragazzi e ragazze solo di qualche anno più grandi, spesso appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Parlare di ciò allora, significa accostarsi al fenomeno per tentare di comprenderlo, avvicinando con delicatezza la sofferenza delle vittime, tentando di individuare strategie di aiuto e sostegno professionale che consentano il superamento dei traumi subiti; ma significa anche guardare a coloro che commettono l’abuso, come individui essi stessi sofferenti e richiedenti aiuto.
E qui sta il cambio di prospettiva, sottolineato dal titolo della conferenza: “prevenzione”; si può e si deve intervenire sul fenomeno in un’ottica preventiva, educando i bambini e i giovani allo sviluppo di relazioni affettive sane e sicure, con adulti in grado di proteggerli, accompagnarli e che si prendono cura di loro.
Predisporre un ambiente di crescita positivo, sicuro dove sperimentare se stessi, le proprie capacità e rinforzare l’autostima, è l’obiettivo verso il quale lavorare, tenendo presente che, come scrive la poetessa Gabriela Mistral :“El que escribe en el alma de un nino escribe para siempre” (Chi scrive nell’anima di un bambino scrive per sempre).
Maria e Anna, Volontarie VIS Bolivia
Santa Cruz, 27/03/2013