La lunga educazione alla “costruzione della polis”, quale è la Politica, attraverso il governo di un organismo complesso come il VIS è sfociata in un approdo significativo: la comunità di Gaeta si è espressa dando fiducia ad un uomo che non viene dai partiti, ma dall'impegno nella società civile e dall'apertura al mondo intero, con l’attenzione rivolta soprattutto ai più poveri.
L’esperienza associativa, l’appartenenza e la guida di un organismo non-governativo, qual è il VIS, hanno costituito senza dubbio un valore aggiunto alla proposta di impegno politico-istituzionale del candidato sindaco.
In questo senso, riteniamo che la vittoria di Antonio sia stata una vittoria della società civile, della comunità civile organizzata e libera dai vincoli e dalle condizionalità della “vecchia politica”, in nome di una nuova Politica.
Antonio Raimondi è stato Presidente del VIS per 14 anni. Ha guidato e rappresentato l’organismo con passione e tenacia, lavorando quotidianamente per i più poveri, i più emarginati, i più bisognosi.
Non si è tirato indietro davanti alle nuove sfide, ai nuovi progetti, ai nuovi sogni e anche alle sempre nuove difficoltà con cui si misura la Solidarietà Internazionale: insomma, non ha mai smesso di credere nell’esistenza di mondo possibile.
Crediamo che i valori sbocciati e maturati nel VIS, anche grazie al suo contributo, saranno una guida sicura pure nel suo mandato di sindaco.
Il rispetto dei più deboli, la difesa dei diritti umani, la vicinanza ai problemi della gente e la rottura delle “vecchie” logiche del far politica sono stati attentamente ponderati nella sua campagna elettorale e, crediamo, lo saranno nel suo modus operandi di amministratore della cosa pubblica a Gaeta.
Certamente hanno giocato un ruolo importante la sua appartenenza al mondo salesiano, che a Gaeta ha scritto pagine memorabili, e l’essere riuscito a far rinascere la passione per la Politica nel cuore dei più giovani, anche di coloro che, “troppo giovani”, non hanno potuto esprimere il proprio voto.
Ma siamo anche convinti che un ruolo altrettanto decisivo abbia avuto la sua fede di credente e in particolare la fiducia, imparata alla scuola di don Bosco, nella attenzione di Maria Ausiliatrice a chi si fa responsabile per il bene comune.
Questo impegno assai severo di costruzione della polis è appena cominciato e tutti noi garantiamo a lui il nostro sostegno e ricordo, anche con la preghiera.
La Dirigenza e lo Staff del VIS