Estate 2018: passaggio in Albania. Diario di un viaggio tra bellezze naturali e tradizioni locali

29 agosto 2018 - Ero già stata in Albania due volte: la prima nell'estate del 2009, quando ero parte del CE del VIS, per la XX Settimana di educazione alla mondialità a cui avevamo partecipato come organizzatori. In quell'occasione sentii parlare di un nuovo progetto della nostra ONG che sarebbe partito a breve nel nord del Paese, al confine con il Montenegro.

 

Tornai una seconda volta nel 2016, in qualità di vice presidente, per partecipare alla IV edizione di Terra Madre Balkans, a Tirana. Quel viaggio fu anche un modo per conoscere meglio e più da vicino il progetto VIS nel nord del Paese, che nel frattempo era stato avviato e il cui obiettivo specifico era il miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione di varie aree rurali, tra cui quella del distretto di Malesi e Madhe, attraverso il rafforzamento di attività produttive, il potenziamento dell'offerta agro-turistica, la partecipazione dei beneficiari ai processi di sviluppo e la creazione di una rete di comunicazione e scambio tra comunità locali.

Nel frattempo questo progetto è terminato e nuove proposte progettuali sono state presentate ed approvate dall'AICS e dalla UE negli ambiti dello sviluppo rurale, del rafforzamento degli attori locali e della protezione ambientale.

 

Quest'estate sono nuovamente tornata in Albania, stavolta da "turista non proprio per caso": una vacanza balcanica con mio marito, mio figlio ed alcuni amici mi ha portato da Belgrado fino alle coste di Montenegro, Bosnia Herzegovina e Croazia, passando per il nord della Repubblica di Albania.

La prima volta, nel 2009, ne avevo solo sentito parlare, la seconda lo avevo visto da vicino, la terza ho avuto la possibilità di vivere in prima persona lo "spirito del Kelmend", dal nome del consorzio fondato nell'ambito del progetto per valorizzare tradizione e bellezza di questa valle di montagna nota per i paesaggi e la natura incontaminati.

 

Ospiti di una guest house del consorzio, abbiamo visitato la valle, incontrando ad ogni angolo segni tangibili del lavoro fatto da VIS in questi anni (a livello non solo infrastrutturale, ma anche "relazionale"). Abbiamo avuto anche la fortuna di partecipare ad una importante festa popolare a Lepushe, Logu i Bjeshkeve, alla cui realizzazione contribuisce ogni anno anche il VIS: musiche e danze tradizionali, piatti di ricette antiche realizzate con prodotti tipici, sfilata di ragazze vestite con costumi antichi, una comunità riunita a festa. Il giorno dopo scendendo verso Skutari siamo passati a visitare l'ufficio VIS a Koplik ed a salutare tutto lo staff lì presente.

Nel nord dell’Albania i frutti del lavoro portato avanti dagli espatriati e dagli operatori locali della nostra ONG paiono destinati a crescere ulteriormente grazie alla professionalità ed allo stile con cui sono stati condotti, ai partenariati instaurati ed all'approccio, decisamente partecipativo, che ha reso veramente protagonisti i componenti della comunità locale.

Grazie VIS ALBANIA e buon proseguimento!

Michela Vallarino - Vice Presidente VIS