resto@ttivo - Promuovere il lavoro dignitoso al tempo della pandemia in Etiopia

3 giugno 2020 - L’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel promuovere la giustizia sociale, i diritti umani e quelli del lavoratore, ha emesso un report nel mese di aprile 2020 in cui evidenzia le ripercussioni della pandemia sulle condizioni di lavoro. Anche in Etiopia, come nella maggior parte degli altri Paesi coinvolti, le conseguenze sull’economia nazionale sono ingenti, soprattutto in riferimento alle realtà aziendali di piccole dimensioni, presso le quali migliaia di lavoratori sono in condizioni di vulnerabilità e rischiano di perdere il posto di lavoro.

 

Per questo motivo sono state avviate alcune azioni concrete all’interno del progetto DEAL, che rientra nel programma SINCE-Stemming Irregular Migration in Norther and Central Ethiopia finanziato dall’Unione Europea tramite l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba ed implementato dal VIS in consorzio con altre ONG locali ed internazionali nella Regione Tigray. L'obbiettivo è l'aumento dell’occupabilità di giovani e donne vulnerabili attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo e per questa finalità si è cercato di sviluppare un piano di promozione del lavoro dignitoso affinché aziende e cooperative siano in grado di rispettare le misure preventive richieste dal governo e dunque per far sì che non debbano interrompere la produzione e sospendere il lavoro.

 

Come prima misura è stato previsto un intervento di supporto economico ai beneficiari disoccupati, allineandoci ad altri interventi promossi nel Paese. Ad oggi, a fronte dei 2500 studenti formati, 843 sono senza un impiego. I beneficiari, selezionati sulla base di criteri di vulnerabilità, rischiano di trovarsi in una condizione di insicurezza alimentare e non avere la possibilità di acquistare mascherine, saponi, detergente per adottare le più elementari misure preventive al virus.

 

Un’altra misura adottata all’interno del progetto è indirizzata alle cooperative costituite dagli studenti beneficiari del progetto. Oltre 600 di loro si sono raggruppati in micro realtà imprenditoriali ed hanno intrapreso un percorso di income generating activity. Queste realtà si sono organizzate per la produzione nel settore metallurgico e delle costruzioni, sfruttando le competenze acquisite durante la formazione professionale. In tempi di crisi economica, queste realtà neonate rischiano di non avere la struttura e la capacità per andare avanti nella produzione, per questo motivo nel progetto è stato elaborato un pacchetto di interventi volti a supportare queste giovani imprese.

 

Oltre alla distribuzione di kit di prevenzione - composti da mascherine, guanti, detergenti, saponi e alcohol - una campagna di sensibilizzazione verrà condotta all’interno di ogni realtà imprenditoriale tramite la distribuzione di poster e materiali informativi. L’obiettivo di queste azioni è quello di garantire che le adeguate misure di prevenzione al Covid-19 vengano adottate e l’impresa non sia obbligata a sospendere la produzione.

 

Infine, sempre all’interno di questo pacchetto di supporto alle micro imprese, è stato previsto un contributo monetario in forma di start-up kit per favorire una risposta adeguata alla crisi economica e l’elaborazione di un piano di risposta alla crisi economica e sanitaria che, dopo due mesi dal primo caso, continua a crescere con un ritmo di circa 15 persone al giorno.