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Nelson

Mi chiamo Nelson Gabriel Pedro, ho 20 anni e ho raccolto tutte le mie forze per cambiare vita e costruirmi un futuro più stabile. Trovare la volontà di migliorare non è stato facile, ma ne è valsa la pena.  

cooperativa naffore
Astou

"Quando mia madre si è ammalata nel 2017 ho dovuto lasciare la scuola e prendermi cura di mio fratello e delle mie sorelle. Con la borsa di studio offerta da VIS ho avuto l'opportunità di tornare a studiare. Mi chiamo Astou Keita, ho 18 anni e grazie a questa opportunità nell’ambito del progetto 'Donne, giovani e imprese sociali: pilastri di un futuro sostenibile e inclusivo' mi sono specializzata nella trasformazione agro-alimentare per la produzione di succhi.

Milana

Milana ha dieci anni ed è originaria di Toshkivka, nella regione di Luhansk. Il 24 febbraio 2022, all’inizio dello scoppio del conflitto, il suo villaggio è stato bombardato.

La vita è diventata insostenibile e i suoi genitori hanno deciso di trasferire tutta la famiglia nella vicina regione di Dnipropetrovsk, dove vivono ormai da circa un anno.

Justine

"Mi chiamo Justine Feza Amuri, ho 20 anni e vengo dalla provincia di Maniema, precisamente dalla città di Kindu; per un periodo della mia vita ho vissuto nel territorio di Kasongo con i miei genitori che attualmente vivono ancora lì. Io sono da poco arrivata a Goma e attualmente vivo nel Centro Marguerite.

Hanna

"Mi chiamo Hanna, ho 32 anni e vengo dalla città di Lysychansk nella regione di Lugansk.

La guerra ci ha colto inaspettatamente il 24 febbraio verso le 5-6 di mattina. Gli adulti si stavano preparando per andare a lavorare e i ragazzi a scuola. Abbiamo sentito due potenti esplosioni e all’inizio non avevamo capito cosa stesse succedendo.

Non pensavamo ad una nuova guerra, ma verso le 9-10 di mattina i mezzi di trasporto pubblico si sono fermati e poco dopo è stata trasmessa l’informazione che confermava l’inizio della guerra.

Judy

“Mi chiamo Judy Elia, sono una dentista di Aleppo e voglio condividere con voi l’esperienza del terremoto.

Quando è successo eravamo a letto, ci siamo svegliati e in pochi secondi siamo scesi in strada. Non avevamo nulla, l’unica nostra preoccupazione era allontanarci da casa, cercare un posto aperto, lontano dai palazzi. La situazione era molto difficile perché pioveva. Dopo un po’ di tempo sono tornata a casa per prendere le cose essenziali poi abbiamo trovato rifugio dai Salesiani, dove viviamo dal giorno del terremoto.

Joseph

"Mi chiamo Joseph e sono nato in Senegal, a Tambacounda. Proprio qui sono cresciuto e mi sono diplomato.

Sarah

“Tutto è iniziato quando ho sentito un annuncio alla radio comunitaria in cui veniva promosso un corso del VIS per insegnare a produrre black soap. Dopo il corso mi sono organizzata con altre donne e, tutte insieme, siamo andate al grande mercato di Techiman per comprare gli ingredienti e iniziare a produrre il sapone nero in autonomia. In seguito abbiamo anche ricevuto ingredienti dal VIS e portato i prodotti finiti al magazzino di Berekum.

Francine

“Mi chiamo Francine Lumo, sono nata a Masisi il 6 giugno del 2005 e i miei genitori si chiamano Pascal e Kasiwa.

Nataliya

Nataliya proviene dal villaggio di Nyzhnye, nella regione del Luhansk ed ha quattro figli. Ci ha raccontato la sua storia di una vita normale, con un lavoro da custode nella scuola di Toshkivka a pochi chilometri da casa e dove i suoi bambini hanno studiato, ma che improvvisamente è stata travolta dalla guerra.

Fatjon

Fatjon è un ragazzo di Gruemirë, villaggio nel nord dell'Albania, che, dopo aver lasciato il proprio Paese e aver vissuto in Italia, Inghilterra ed Olanda, è tornato in Albania per realizzare il suo sogno: diventare un produttore di vino locale, valorizzando le tradizioni e le qualità della sua terra.

Nel 2012 ha impiantato un vigneto nell’appezzamento di terreno ereditato dalla sua famiglia, ha progettato autonomamente un sistema di irrigazione e, nonostante le condizioni non ancora ottimali, ha iniziato a produrre vino e raki nel garage di sua sorella.

Ladomila e Malina

“Non voglio piangere davanti a lei”. Ladomila, la mamma di Malina, come nel film "La vita è bella", cerca di raccontare la loro fuga dall'Ucraina come un'avventura e non come una tragedia. A 9 anni Malina è stupita da tutto ciò che sta scoprendo: un nuovo Paese, tante persone intorno, manifestazioni di affetto e solidarietà che non sa come interpretare.