News dal campo

  • 21 settembre 2020 - Nonostante le crescenti difficoltà legate al Covid-19, si è conclusa la prima business plan competition nel quadro del progetto “Start Your Business!” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ed organizzata con il supporto tecnico e logistico dell’Università di Betlemme. La selezione, divisa in 3 diverse fasi, ha permesso di individuare 27 business, tra imprese già esistenti e nuove idee di start-up, che verranno create, rilanciate o convertite tramite il Bethlehem Business Incubator e lo Yunus Centre.

  • 17 settembre 2020 - Per i diari di resto@ttivo nel mondo pubblichiamo la testimonianza di Giampaolo Gullotta rappresentante Paese VIS in Ghana:

     

    “Le mani, gli occhi, i movimenti delle donne che ho incontrato in questi mesi sono come parte di un’antica preghiera che proviene da questa terra rossa africana, come fossero versi di litanie arcane che prendono vita e forma stimolate dalle azioni e l’impegno che mettono nel portare avanti le attività dei nostri progetti.

     

  • 10 settembre 2020 - Si è concluso il percorso formativo, previsto dal progetto DEAL, parte del Programma SINCE  finanziato dall’Unione Europea tramite l’Ambasciata italiana di Addis Abeba, che ha permesso a 500 studenti di creare delle micro imprese: si tratta di entità legalmente riconosciute e legali, titolate a svolgere uno specifico business. I gruppi di studenti, composti da un numero di membri compreso tra 5 e 15 sono stati supportati dai partner del progetto DEAL nell’ottenimento della licenza necessaria per poter operare e hanno ricevuto una formazione specifica in business and development skills. A seguire, il consorzio si è occupato di fornire un capitale iniziale monetario e di macchinari, così da consentire alle nuove imprese di potersi inserire in maniera competitiva nel mercato nel minor tempo possibile.

     

  • 3 settembre 2020 - Quando si parla di Covid-19 saltano subito all’occhio i numeri allarmanti di vittime causate da questo virus in tutto il mondo. Guardando all’Africa l’OMS, così come altre organizzazioni internazionali, hanno fin da subito dichiarato la loro preoccupazione circa gli effetti che il virus avrebbe potuto avere sul continente più vulnerabile del mondo, riferendosi all’impatto che tale malattia potrebbe avere sul fragile sistema sanitario dei Paesi africani. Tralasciando gli aspetti legati alla casistica e alle statistiche mondiali, che vedono l’Africa come una delle aree meno colpite dal virus da un punto di vista sanitario, lo stesso non si può dire per quanto riguarda le conseguenze sociali.

     

  • 6 agosto 2020 - Due enormi esplosioni, l'una a pochi secondi dall'altra, poi il silenzio e poco dopo un frastuono di sirene. A Beirut da due giorni il flusso di ambulanze è continuo. Gli ospedali sono letteralmente in crisi.
    L’esplosione, probabilmente causata da un incendio all’interno di un deposito di nitrato di ammonio nel porto di Beirut, ha raso al suolo interi quartieri della capitale del Libano.


    Ad oggi si contano 135 morti e circa 5 mila feriti, ma i numeri stanno ancora crescendo.

    All’emergenza sanitaria si aggiunge quella alimentare, l’enorme silos che conteneva buona parte delle riserve di grano per il Paese è stato distrutto. Per un Paese già sull’orlo del collasso economico questa tragedia sarà un altro durissimo colpo.

  • 1 agosto 2020 - Per i diari di resto@ttivo nel mondo pubblichiamo la testimonianza di Luigi Bisceglia, rappresentante Paese VIS in Palestina: 

     

    Sono in ufficio. L’Università è vuota e silenziosa. In questi giorni qui si celebra un’importante festa musulmana, l’EID AL ADHA, la festa del sacrificio che ricorda ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo.

    La festa quest’anno sarà sottotono a causa del Covid-19 e della conseguente chiusura di strade e negozi in tutta la Cisgiordania.

    Purtroppo l’emergenza legata al coronavirus continua sia in Palestina sia in Israele. Risulta difficile capire se e quando la situazione tornierà a migliorare con un’importante riduzione delle persone positive (attualmente in Israele circa 2 mila casi al giorno, in Palestina circa 300 al giorno).

     

  • 1 agosto 2020 - Secondo un report della Commissione Europea del 2019, in Albania solamente il 65% dei rifiuti viene raccolto. Il resto finisce quasi tutto nei fiumi e nei corsi d’acqua.

    L’Istituto Nazionale di Statistica Albanese riporta invece che nel 2018 solamente il 68% della popolazione ha avuto accesso ai servizi di smaltimento dei rifiuti. Ed è proprio la gestione dei rifiuti uno dei punti deboli che rischiano di ostacolare il processo di integrazione europea dell'Albania.

     

    In questo contesto si inserisce il progetto "Green Lands", finanziato dall'Unione Europea e realizzato dal VIS nelle municipalità di Koplik (Albania) e Berane (Montenegro), con l’obiettivo di migliorare il sistema di gestione dei rifiuti, ridurre l'inquinamento e rafforzare la capacità delle istituzioni pubbliche nell’affrontare le problematiche ambientali.

     

  • 31 luglio 2020 - Al via due importanti progetti in Palestina per aiutare il Paese ad affrontare la grave emergenza sanitaria relativa al Covid-19. I fondi sono stati stanziati dalla CEI Conferenza Episcopale Italiana e saranno impiegati per la fornitura di dispositivi di protezione individuale destinati a due importanti ospedali.

    L’emergenza legata al Covid-19 continua ad aggravare la situazione palestinese e il suo fragile sistema sanitario. Sono centinaia, infatti, i nuovi casi registrati ogni giorno: ad oggi, secondo le stime ufficiali, i casi positivi risalgono a 14.838, 84 morti e 6.289 guariti. Il VIS, che opera nel Paese da più di trent’anni, ha deciso di agire rispondendo al bando della CEI che mira a finanziare progetti in grado contribuire concretamente alla gestione della pandemia.

     

  • 17 luglio 2020 - La nostra capo progetto a Tambacounda, Tiziana Meretto, ha scritto questa testimonianza su alcune iniziative di supporto a giovani le cui attività sono state colpite dai blocchi previsti dal lockdown.

     

    Dare priorità al contenimento della pandemia o evitare che la popolazione muoia di fame ?

    Penso che sia questa la domanda che gira nella testa dei leader africani in questo periodo. Mi riferisco a Paesi come il Senegal, la Costa d’Avorio o anche i quelli dell’Africa dell’Est, come l’Etiopia.

    Altrimenti come spiegare il fatto che nel momento in cui la pandemia sta prendendo piede e i casi comunitari aumentano, i leader aprono frontiere e attività, scuole e commerci?

     

  • 14 luglio 2020 - Ogni lunedì mattina, dale 9.30 alle 10 Radio Demtsi Weyane, la radio più ascoltata della Regione Tigray, trasmette un “Echo of the youth”.

     

    Il programma radiofonico è stato creato all’interno del progetto DEAL, parte del Programma SINCE finanziato dall’Unione Europea tramite l’Ambasciata italiana di Addis Abeba. L'iniziativa rappresenta uno strumento per promuovere nelle aree più remote i valori del lavoro dignitoso e l’inserimento lavorativo delle donne nei settori manufatturieri.

     

Pagine