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Al via un progetto di emergenza per combattere l'insicurezza alimentare e lavorativa in Senegal

Nell’ambito del progetto AID12289, finanziato dall'AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) nel quadro dell’emergenza alimentare in Senegal e Mali, le iniziative prevedono un intervento che vuole combattere l’insicurezza alimentare e lavorativa con una visione di sostenibilità a medio e lungo termine. In queste sue componenti, quindi, il progetto si integra nella strategia multidisciplinare "Nexus" proposta dall'Unione Europea.

Il progetto in corso è maturato a seguito delle esperienze pregresse fatte dagli operatori del VIS in Senegal a Tambacounda e Kaolack durante l’implementazione di un progetto nel 2020, e anche dalle indicazioni pervenute dal Mali da diversi attori, come ADAFO, COOPI e LVIA, che si trovano sul posto.

L’argomento dell’impiego dei giovani è dibattuto in molti paesi, inclusi quelli industrializzati, ma, nel caso del Senegal, siamo di fronte ad una questione che interessa moltissime persone. Il paese ha un tasso di disoccupazione del 18% e la metà della popolazione (circa 14 milioni) è al di sotto dei 18 anni. Per cui ogni anno si affacciano al mondo del lavoro un numero elevato di giovani che, molto spesso, non riescono ad essere assorbiti dal mercato.

Il progetto in corso, a Tambacounda e Kaolack, si rivolge proprio a questa platea di giovani ed ha tra i suoi obiettivi quello di favorire una crescita economica attraverso l’occupazione di donne, giovani e migranti di ritorno, cercando di stabilizzare le richieste di lavoro di ragazzi e ragazze attraverso formazioni specifiche che consentano loro di inserirsi nel mondo del lavoro anche costituendo piccole e medie imprese.

Ad alcuni di loro, dopo la formazione, verrà data la possibilità di fare un praticantato presso aziende e società private al fine di acquisire l'esperienza necessaria per essere assunti o gestire la propria attività. Gli ambiti interessati dalle attività di formazione sono il comparto agroalimentare, l’allevamento, quello dei servizi e l’artigianato.

Allo stato attuale, lo staff del VIS in Senegal è impegnato nella finalizzazione delle attività insieme ai comitati di selezione - composti da autorità locali, rappresentanti dei servizi pubblici e delle organizzazioni della società civile - che, con l’obiettivo di coinvolgere i diversi livelli del tessuto sociale senegalese in un processo partecipativo, hanno avuto il compito di valutare e selezionare le imprese a cui offrire questa tipologia di servizio. L'obiettivo è far sì che all’offerta di lavoro si risponda con una domanda congrua. Alla fine di questo processo si pensa di poter raggiungere tra i 400 e i 500 giovani.

Per quanto riguarda il Mali, il progetto ha una strategia ed una modalità operativa molto simili, e si avvale della collaborazione di ADAFO, un’organizzazione Salesiana che svolge specularmente quello che il VIS fa in Senegal avendo esperienza del contesto e delle realtà in cui si muovono i giovani in cerca di lavoro. I prossimi passi saranno quelli di mettere insieme le piccole aziende che si formeranno e di gestire con loro l’acquisto dei kit necessari per riuscire a rimanere sul mercato. Per fare questo il progetto prevede anche un sostegno a livello finanziario, nella stesura di business plan e, quando necessario, la condivisione di nozioni marketing e ricerche di mercato.