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Il black soap in Ghana è un mezzo di sussistenza, un fattore di aggregazione sociale e un laboratorio di democrazia

Va avanti con ottimi auspici il programma di implementazione delle attività della BBSWA - Bono Black Soap Women Association in Ghana. Nato più di due anni fa per dare a donne in situazione di vulnerabilità e con disabilità che vivono in contesti rurali una possibilità di empowerment e nuovi mezzi di sostentamento.

Il progetto ha visto il susseguirsi di sessioni di training per la produzione di sapone nero che hanno coinvolto 1300 donne, la creazione di un’Associazione regionale (la Bono Black Soap Women Association) e quattro Associazioni distrettuali nelle regioni di Bono e Bono East (a Nkoranza, Berekum, Dormaa East e Dormaa Central), training amministrativi e di gestione per le rappresentanti di ognuna delle 48 comunità coinvolte. Inoltre, sono stati effettuati vari tentativi di formulazione del sapone nero per la messa in commercio del brand Bobsina, il suo riconoscimento alla Food and Drugs Authority e il suo inserimento all’interno del concept brand “Made in B.A.” sviluppato per supportare prodotti sostenibili e locali prodotti dai destinatari che sono stati formati nell’ex regione di Brong-Ahafo.

In attesa che la BBSWA si consolidi e il sapone nero trovi un sempre maggiore mercato in Ghana e poi all’estero, un diagnostico sullo status dell’associazione ha permesso di riconoscere i punti di forza del programma e comprendere al meglio i prossimi steps necessari. Il programma si è rivelato essere uno straordinario boost di aggregazione sociale, col 72% delle donne che insieme producono sapone, che finisce per essere un mezzo di accrescimento della solidarietà femminile.

Il black soap è stato per le donne soprattutto un fattore di miglioramento della loro condizione economica. Da un lato l’84% di loro ha ridotto le spese familiari per l’acquisto di sapone, utilizzando il black soap - con le sue straordinarie caratteristiche curative - soprattutto per l’igiene dei figli; dall'altro, per il 42% di esse, la vendita di black soap ha notevolmente migliorato le entrate economiche familiari ed il loro stile di vita.

La Bono Black Soap Women Association, infine, è - con le sue dinamiche di rappresentanza su tre livelli (regionale, distrettuale e comunitario) - un laboratorio di sperimentazione e rafforzamento della democrazia locale perché nel 98% dei casi i 48 gruppi coinvolti svolgono regolari elezioni informali e hanno stabilito ruoli fissi per ogni partecipante. Nel 63% delle comunità, inoltre, si sono stabilite regole orali per la gestione interna della produzione e dei conflitti. Proprio la ricerca di meccanismi di risoluzione dei conflitti che siano più efficaci e adatti al contesto locale è tra gli obiettivi su cui ci si propone di lavorare nel prossimo futuro.

La mancanza di fondi, in un periodo in cui il Ghana soffre una delle crisi economiche più difficili della sua storia, è un tema cruciale per affrontare le problematiche riguardanti il prezzo della crescita degli ingredienti e la mancanza di strumenti di lavoro (ora in condivisione) per tutte le comunità, alcune delle quali anche molto distanti tra loro. In un paese dove l’associazionismo è ancora molto inesplorato, l’esperienza della Bono Black Soap Women Association è uno straordinario successo che il VIS supporterà ancora con passione e dedizione!