Salta al contenuto principale

COMUNICATO: MIGRAZIONI, UN PASSO AVANTI POSITIVO CON IL DECRETO SICUREZZA MA RESTANO I PUNTI CRITICI DI LIBIA E TAGLI ALLA COOPERAZIONE

Nico Lotta, presidente del VIS: “Ci auguriamo che la politica in futuro vorrà affrontare le questioni legate alle migrazioni in maniera coerente, avendo il coraggio di agire anche sulle cause profonde di alcune situazioni”.

“Come ONG impegnata in progetti volti al contrasto della migrazione irregolare accogliamo favorevolmente le modifiche approvate al Governo alla normativa esistente” afferma Nico Lotta, presidente del VIS Volontariato Internazionale per lo Svuluppo. “Con le nuove regole, infatti, l’Italia torna ad essere un Paese in grado di proteggere coloro che vi arrivano o vi transitano e per i quali il rimpatrio sarebbe rischioso per il pericolo di maltrattamenti o torture. A questo, si accompagna il ripristino del sistema di integrazione diffusa, su piccoli numeri e nei territori”.

Si rilevano però alcune forti criticità: “Resta la grande contraddizione della Libia, Paese con cui l’Italia nel mese di luglio ha rinnovato gli accordi, riconoscendo alla Guardia costiera libica autorità e finanziamenti – prosegue Lotta – Con questa azione il nostro Paese ha rinnovato il proprio impegno a fornire fondi per supportare la cosiddetta guardia costiera libica, un corpo militare creato nel 2017 con l’obbiettivo di individuare le imbarcazioni di migranti sulla rotta del Mediterraneo ma che si è reso responsabile in numerose occasioni in violazioni dei diritti umani. Ad oggi, peraltro, quello della Libia, non è considerato dall’ONU come un porto sicuro.

Ci auguriamo che la politica in futuro vorrà affrontare le questioni legate alle migrazioni in maniera coerente, avendo il coraggio di agire anche sulle cause profonde di alcune situazioni, tenendo sempre in primo piano il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone. Non si comprende come mai il settore della cooperazione internazionale, impegnato in progetti di sviluppo in loco e volti quindi a favorire alternative alla migrazione irregolare, sia stato così pesantemente danneggiato dai sostanziosi tagli di fondi per portare avanti progetti di sviluppo nei Paesi di partenza dei migranti”.