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Cooperazione internazionale, coesione sociale e solidarietà tra Stati: dopo 15 mesi il progetto Usaid si chiude con successo

In 15 mesi e in 16 Regioni italiane, 24.480 persone, tra insegnanti, studenti, famiglie, giovani, minori, migranti e rifugiati, sono state coinvolte nel progetto “Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19”, finanziato dall’agenzia governativa americana per lo sviluppo internazionale USAID e implementato dalla rete salesiana composta dal VIS, dai Salesiani per il Sociale Aps, da CNOS-FAP e da Salesian Missions.

Come è noto, l’Italia è stato uno dei primi Paesi ad essere stato colpito dall’epidemia da COVID-19 e gravissime sono state e sono le conseguenze sul piano economico, sociale ed educativo. Grazie ad una strategia integrata, il progetto ha raggiunto alcune categorie vulnerabili e, allo stesso tempo, ha promosso i valori della cooperazione internazionale, della coesione sociale e della solidarietà tra Stati, in particolare degli USA verso l’Italia.

Dopo 15 mesi di attività portate avanti con successo, un resoconto finale del programma è stato presentato nel corso dell’evento che si è tenuto venerdì 17 settembre sulla terrazza dell’“Hotel Etico”, la prima realtà alberghiera della Città Eterna a coniugare ospitalità e social responsibility portando avanti la mission: integrare e far crescere professionalmente ragazzi con diverse forme di disabilità.

Ad aprire i lavori Daniel Ross, Consigliere per gli Affari Economici dell'Ambasciata USA a Roma che ha spiegato che il Governo americano ha impegnato nel nostro Paese 50 milioni di dollari a sostegno della sicurezza sanitaria, della società civile e del settore privato, al fine di supportare la popolazione e contribuire a ridurre il rischio di diffusione del contagio.

“Come madre di bambini piccoli questo è stato uno degli anni più impegnativi della mia vita - ha spiegato Patricia Salgado-Hernandez, International Development Associate Office for International Programs di Salesian Missions USA, partner del progetto - so che è stato così per milioni di altre famiglie in Italia e nel mondo. Attraverso questo progetto, nonostante le difficoltà, abbiamo avuto l'opportunità di rafforzare la nostra resilienza ed esprimere la nostra solidarietà stando accanto a tante persone vulnerabili”.

Don Fabrizio Bonalume, Direttore generale di CNOS FAP, ente che coordina 60 centri di formazione professionale in Italia, ha ribadito che "istruzione e formazione professionale sono un potente agente di socializzazione, contribuiscono sia all'occupabilità sia alla crescita economica, e promuovono la coesione sociale. In tempi di crisi, investire in formazione professionale, integrazione sociale e lavorativa attraverso l'apprendimento è vitale per le aziende e per il rilancio dei settori economici in cui l'esclusione sociale inizia a coinvolgere gruppi di persone sempre più ampi e a colpire in modo particolare i giovani e le donne vulnerabili". 

“Nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme - Nico Lotta, presidente del VIS ha esordito ricordando le parole di papa Francesco - Nonostante le difficoltà, in questi due anni di pandemia siamo stati richiamati a unirci, a cercare di salvarci insieme, facendo rete con la Famiglia salesiana. Per noi del VIS è stato determinante l’incontro con Usaid, una opportunità che ci ha incoraggiati a concentrare i nostri sforzi in Italia per intervenire fin dai momenti più drammatici ma anche nelle fasi successive, quando le conseguenze della pandemia si sono dilatate a dismisura. Questa rete - ha proseguito Lotta - è stata generativa di altre reti: ha visto coinvolte 4 organizzazioni della famiglia salesiana (VIS come capofila, Salesiani per il Sociale, CNOS FAP e Salesian Missions) ma anche 70 enti del terzo settore (Cooperative, Onlus, ecc) in 16 Regioni.

Padre George Menamparampil, coordinatore per l’emergenza della congregazione salesiana, ha poi spiegato: “Da molti anni nella rete salesiana a livello mondiale abbiamo un “Fondo di solidarietà” e un protocollo standard di risposta alle emergenze. Il 25 marzo 2020 abbiamo tenuto una videoconferenza a cui hanno partecipato 47 leader delle rete salesiana da tutto il mondo: abbiamo deciso di affrontare il covid in maniera coordinata, sistematica e il progetto finanziato da Usaid si inserisce in questa grande catena di solidarietà mondiale”.

Il progetto realizzato in Italia si inserisce nella più ampia azione che i Salesiani stanno portando avanti in tutto il mondo per rispondere attraverso un’azione sinergica globale all’emergenza sanitaria in corso.

Leggi il final report del progetto

Guarda il video con alcune testimonianze di beneficiari in tutta Italia